L’infettivologo Massimo Galli non si aspetta un miglioramento della situazione epidemiologica del paese. E chiede che più medici partecipino alla vaccinazione.
Parla di “forte preoccupazione” per l’immediato futuro del nostro paese l’infettivologo Massimo Galli, più precisamente, del rischio che nei prossimi quindici giorni i contagi riprendano a salire vanificando quanto è stato fatto dal Governo e dagli italiani nel periodo delle festività natalizie: un sacrificio che potrebbe diventare inutile con le riaperture che il professore ritiene frettolose. In particolar modo per Galli, le scuole dovrebbero restare chiuse ed aspettare tempi più luminosi per organizzare il ritorno tra i banchi degli studenti, grandi e piccoli: “È comprensibile che ogni categoria spinga per tornare al lavoro, e ci sono problemi molto seri per l’economia, ma il virus non se ne preoccupa. Abbiamo cominciato a togliere l’acqua dalla casa allagata quando ci arrivava alla gola, ora dobbiamo continuare”, spiega il medico, usando un paragone molto forte per spiegare che – a sua detta – un’eventuale terza ondata porterebbe di nuovo l’acqua alla gola del sistema sanitario. Già a fine ottobre, parlando a l’Aria che tira su La7 il professore si era detto favorevole a tutto ciò che rientrava nell’ambito del “ludico e del tempo libero, come i teatri e le palestre”
L’eventualità di una terza ondata non è stata valutata soltanto da Massimo Galli ma anche da altri medici di fiducia del Governo Conte. Ed in merito, l’infettivologo ha dichiarato oggi: “La macchina vaccinale riuscirà a tenere botta. Ma i numeri dei contagi in molte realtà europee sono sconfortanti, e non sono belli nemmeno da noi. La discesa che volevamo non c’è, non è così rapida da essere rassicurante”. Il rischio maggiore – spiega il professore – è che le riaperture possano essere interpretate da cittadini e lavoratori totalmente allo stremo per un 2020 difficile sul piano economico ed umano come un “liberi tutti” con tutte le conseguenze del caso. Ma come si può evitare una situazione simile? Per il professore, una misura che potrebbe intanto alleggerire e facilitare il lavoro dei medici potrebbe essere l’utilizzo di personale aggiuntivo, costituito anche da volontari che si offrirebbero di aiutare: “Avevo suggerito mesi fa di reclutare pensionati recenti, tra medici e infermieri. Personale ancora valido per una funzione di questo tipo“, spiega Galli che pur non conoscendo nel dettaglio al logistica del piano – per sua ammissione – ritiene che un’iniziativa di questo tipo potrebbe soltanto giovare alla campagna di vaccinazione. L’imperativo per migliorare le condizioni in cui la nostra Sanità sta operando ormai da mesi resta dunque lo stesso di alcuni mesi fa, aumentare il personale e accelerare le procedure per i vaccini: “Si possono creare spazi negli ospedali, nelle farmacie, nelle scuole. Per gli studenti la soluzione migliore potrebbe essere la palestra della scuola “, conclude Massimo Galli. Le scuole e le palestre andrebbero dunque tenute chiuse ed aperte invece ai medici, per permettere loro di svolgere un lavoro più rapido, almeno a detta del medico. Al momento, il Governo non si è ancora pronunciato in merito a questa ipotesi.