Nonostante chiusure e vaccinazioni, la terza ondata è inevitabile e la vita degli italiani ne risentirà. A dirlo, anche il virologo di Milano Fabrizio Pregliasco.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati accertati 14.245 nuovi casi di Coronavirus e altre 347 vittime che portano il totale da inizio pandemia oltre la soglia delle 75mila. I dati di ieri vedevano 11.831 nuovi casi su 67.174 tamponi e 364 vittime. Torna a scendere il tasso di positività che si attesta al 13,8% rispetto al 17,6% di ieri.
Se in molti in Italia e nel mondo speravano che il 2021 si portasse via i tanti, terribili problemi causati dal Coronavirus, i virologi hanno già smentito questa ipotesi: la terza ondata di contagi arriverà presto tanto nel nostro paese quanto in tutto il resto del mondo, continuando a condizionare la vita quotidiana di cittadini, lavoratori e via dicendo. Il primo esperto a pronunciarsi in merito era stato Walter Ricciardi, uno dei medici di fiducia di Giuseppe Conte che ha previsto la somma di 40.000 morti per il virus a febbraio. Ora, gli fa eco il virologo milanese Fabrizio Pregliasco che afferma: “La vaccinazione non darà risultati a breve per cui per diversi mesi, circa fino a fine 2021 niente cene e riunioni o i contagi saliranno ancora”. La previsione poco ottimistica del medico infatti suggerisce al Governo Conte di mantenere in vigore la zona rossa per poco meno di un altro anno. Con gli attuali numeri – prevede l’esperto – la curva dei contagi non può che incrementare, resta solo da vedere quanto grande sarà questa ascesa.
La domanda tuttavia è se l’economia del paese, già pesantemente debilitata dalle chiusure operate finora, reggerebbe ad un’eventuale chiusura in vista di una terza ondata dopo che nel periodo delle feste negozi ed attività hanno già registrato pesanti perdite: “Il colore rosso è stato necessario perché a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino“, conclude Pregliasco. Secondo i virologi, le chiusure hanno avuto effetti differenti a seconda della gravità della situazione in ogni regione e – sempre a detta degli esperti – è difficile operare chiusure “da manuale” in una situazione così complessa. Ciò che appare certo è però l’arrivo della tanto temuta terza ondata che potrebbe passare soprattutto per le scuole: “Con l’attuale circolazione del virus le scuole sono pericolose sia per quello che vi succede dentro sia per il traffico che innescano”, continua Pregliasco, suggerendo piuttosto una riapertura graduale che permetta di osservare gli effetti del ritorno tra i banchi in modo più controllato per poi prendere una decisione univoca. I medici italiani concordano nel ritenere inevitabile un aumento dei contagi tra gennaio e febbraio: “Possiamo solo sperare che non sia ‘un’ondona‘”, conclude Pregliasco stesso.