Dopo il caos sul Cashback altre cattive nuove: rinviata anche la Lotteria degli scontrini.
Il Governo, al fine d’incentivare i pagamenti elettronici e, dunque, di contrastare l’evasione fiscale, aveva introdotto due incentivi: il Cashback e la Lotteria degli scontrini. Nel primo caso si tratta di ricevere, a febbraio, il rimborso del 10% di quanto speso dall’8 al 31 dicembre 2020 fino ad un massimo di 150 euro. La misura dovrebbe poi proseguire per tutto il 2021 anche se i fondi a disposizione potrebbero non essere sufficienti e il rimborso essere inferiore a quanto promesso dal Governo. Ma anche per la Lotteria degli scontrini le cose non sembrano filare lisce: il gioco a premi sarebbe dovuto partire a gennaio del 2020, data poi riaggiornata al luglio 2020 infine posticipata ulteriormente al 1°gennaio 2021. Ma anche questa volta non siamo pronti. Governo e Agenzia delle Entrate hanno stabilito di spostare a febbraio 2021 la partenza della Lotteria e di concedere tempo fino ad aprile per il nuovo tracciamento telematico. Il tutto per dare modo agli esercenti di organizzarsi.
Ma due mesi non potrebbero non bastare. L’associazione dei commercianti, durante un incontro con l’Agenzia delle Entrate che si è tenuto il 10 dicembre, aveva chiesto di partire a luglio 2021. Era stato spiegato che circa il 50% degli esercenti non è ancora pronto: quasi un milione e mezzo di registratori di cassa telematici – che invierebbero automaticamente i dati all’Agenzia – non avrebbero ancora ricevuto l’aggiornamento software necessario per consentire ai consumatori di ricevere i biglietti virtuali con cui partecipare alla lotteria. Infatti la Lotteria comporta un adeguamento della rete, dei software e delle casse elettroniche per abilitare il meccanismo. Il tutto a spese dei singoli commercianti. E da marzo sono saliti i costi di adeguamento: fino a 300 euro tra installazione del software e scanner per la lettura del codice lotteria. Vincenzo De Luca – responsabile settore fisco di Confcommercio – ha spiegato che mentre il Ministero dell’Economia aveva parlato di 50 – 70 euro al massimo per l’acquisto e l’aggiornamento dello scanner, la spesa reale è di 280 euro. A cui si devono aggiungere altri 800-1500 euro per i nuovi registratori telematici che, sempre secondo il Governo, dovevano costare 500-600 euro con un credito d’imposta di massimo 250 euro. Cifre che molti – soprattutto i piccoli esercenti – non possono permettersi in questo momento di crisi economica connotato da chiusure e restrizioni.
Pertanto partire a gennaio – ma anche a febbraio – significherebbe escludere dal gioco a premi migliaia di attività che verrebbero ulteriormente penalizzate. E si tratterebbe proprio delle attività più piccole e già più in affanno. Non partecipare alla Lotteria comporta sia una penalizzazione in termini economici in quanto i clienti preferiranno rivolgersi ad altri negozi e altri ristoranti ma anche possibili sanzioni. L’esercente che – non avendo gli strumenti necessari – rifiuterà il codice della Lotteria degli scontrini non verrà multato ma potrà essere segnalato dagli utenti e, quindi, essere oggetto di maggiori controlli. Previste, invece, sanzioni per chi non si adeguerà al nuovo tracciato entro aprile.
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