A pochi giorni dal Natale, i casi di Covid in Italia sono tornati a crescere. Gli esperti chiedono ai cittadini di essere responsabili e collaborativi altrimenti non ne usciremo.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 11.831 unità che portano il totale a2.141.201. Nelle ultime ventiquattro ore 364 morti che fanno salire il totale delle vittime a 74.985. Da ieri 67.174 tamponi.
I casi attualmente positivi sono 577.062, +2295 rispetto a ieri. I guariti salgono a 1.489.154 registrando un incremento di 9166 unità. I pazienti ricoverati sono 22.948, +126 mentre nelle terapie intensive 2569 assistiti, +16 rispetto a ieri.
Covid: dopo Natale casi in aumento
In principio erano i runners… Poi è stata la volta delle vacanze estive e ora è il turno dei pranzi e cene di Natale. Gli assembramenti, in questo periodo di emergenza sanitaria, sono da evitare. Lo sappiamo bene tutti ormai. I casi di Covid sono tornati a crescere e, secondo alcuni esperti, ciò è imputabile alle feste trascorse insieme ai parenti. Anche se – come da Dpcm Natale – era possibile ricevere in casa al massimo due congiunti non conviventi, fatta eccezione per gli under 14. E anche per il classico cenone di Capodanno non era possibile organizzare grandi feste o tavolate in quanto anche San Silvestro è stato connotato da una forte stretta da parte del Governo e, in particolare, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha salutato il 2020 promettendo rigidi controlli e multe salate per i trasgressori.
Ma il dottor Pier Luigi Bartoletti, medico di medicina generale e a capo delle Uscar, ha pochi dubbi sul perché di questo nuovo balzo in alto dei contagi: “Gli effetti devastanti, e tanto temuti, delle vacanze e delle cene di Natale già si vedono. Sono giorni che nello studio si presentano assistiti con sintomi evidenti e che poi al tampone risultano essere stati contagiati“. E il medico conclude facendo appello al senso di responsabilità della popolazione: “Noi possiamo impegnarci quanto vogliamo nel portare avanti la campagna vaccinale ma serve la collaborazione di tutti i cittadini”.
Affermazioni che trovano riscontro nei dati del primo giorno del nuovo anno che ha visto, solo nella Regione Lazio, ben 1913 nuovi casi di Coronavirus e un aumento dei pazienti in terapia intensiva. Numeri che fanno pensare – e temere – che la terza ondata sia più vicina del previsto. Anche l’Assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha ricordato ancora una volta alla popolazione l’importanza di essere prudenti e rigorosi. Prosegue, intanto, spedita la campagna vaccinale. Alle ore alle 20 dell’1 gennaio, nella Regione amministrata dal Dem Nicola Zingaretti, erano già state somministrate 11.210 dosi. A ricevere l’iniezione del Biontech-Pfizer, soprattutto, operatori sanitari e anziani ospiti delle Rsa. Il governatore, entusiasta, ha parlato di “un esempio di fiducia nella medicina“. Mentre l’Assessore Amato ha ironicamente definito il primo giorno del 2021 come un “Capodanno all’insegna del vaccino”. Tuttavia, proprio nella Capitale, sono 13 i medici coinvolti in inchieste aperte dall’ordine di Roma a causa di una palesata contrarietà nei confronti dei vaccini. Dieci di questi casi si riferiscono a episodi avvenuti tra il 2018 e il 2019 e, dunque, non si riguardano il vaccino anti Covid. Tre medici, invece, si sono espressi sfavorevolmente proprio riguardo al Pfizer pur – hanno puntualizzato – non essendo dei No-Vax.
Nel frattempo il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha annunciato che – in data 1 gennaio 2021 – erano già 9803 gli italiani vaccinati. Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha anticipato la decisione di acquistare una quantità di dosi di Pfizer e Moderna superiore a quella messa in conto a causa dei ritardi avuti nell’approvazione del vaccino AstraZeneca. E ai vaccini saranno affiancati 5 anticorpi monoclonali per proteggere i pazienti oncologici o con organi compromessi.