A poche ore dalla notte di Capodanno il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese annuncia controlli capillari e severi per evitare che le restrizioni anti-Covid vengano aggirate: “Contiamo su un imponente spiegamento di Forze dell’Ordine”.
Controlli inflessibili e sanzioni: è così che il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si prepara ad affrontare la notte di Capodanno, ritenuta particolarmente a rischio per via di feste e cenoni che potrebbero rappresentare occasioni di diffusione dei contagi. “Le discoteche aperte la scorsa estate hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni“, spiega senza giri di parole la responsabile del Viminale a Il Corriere della Sera.
Si prosegue sulla linea della severità, quindi. E se nelle scorse settimane, riferendosi ai controlli durante i giorni di Natale, li aveva preannunciati come rigorosi ma equilibrati, oggi – a poche ore dalla notte di Capodanno – rimane soltanto il rigore. I controlli saranno numerosi e capillari, spiega il Ministro, che definisce “imponente” lo spiegamento di Forze dell’Ordine preparato per questa notte e sottolinea come vi sia grande concentrazione “anche sul monitoraggio della rete Internet per impedire che si affittino case dove riunirsi non rispettando le regole e il distanziamento“.
I dati di cui dispone il Ministero dell’Interno relativi a questi mesi, raccontano di un’Italia che in larghissima parte si comporta in piena osservanza delle norme anti-Covid varate dal Governo. Eppure, soprattutto da qualche settimana a questa parte, la curva epidemiologica fatica a raffreddarsi. A giudizio di Lamorgese il Paese si trova in una fase “in cui serviranno altri sacrifici, comportandosi con estrema prudenza“. E proprio il vaccino, che da una parte rappresenta l’elemento di speranza per l’anno che sta per cominciare, è dall’altra ragione di enormi polemiche, tra no vax, rivalità europee e contestazioni alla gestione che il Governo sta avendo del piano vaccinale. Interpellata sull’opportunità di rendere il trattamento obbligatorio, il Ministro dell’Interno spiega di ritenere che tutti i cittadini – in primis i dipendenti pubblici – sono tenuti a dare il buon esempio per la tutela della salute propria e degli altri “L‘obbligatorietà vaccinale per ora non è prevista perché è sempre auspicabile il rispetto del principio secondo il quale nessuno dovrebbe subire un trattamento sanitario contro la sua volontà”
A proposito dei controlli la titolare del Viminale snocciola i numeri sua disposizione, che parlano di quasi 30 milioni di verifiche effettuate su cittadini e circa 8,5 milioni esercizi ed attività commerciali dagli inizi di marzo. Ma visto che a fronte di dati tanto significativi, le informazioni sui contagi continuano a non essere positive come sarebbe lecito attendersi, sorge il dubbio che forse le misure adottate non siano sufficienti. Il Ministro difende l’operato del Governo, sostenendo che “I divieti introdotti in occasione di queste feste di Natale sono stati calibrati e per questo rispettati dalla stragrande maggioranza degli italiani“. Il passo successivo, prosegue il Ministro, “sarebbe stato quello di un lockdown generalizzato che avrebbe fatto tornare l’intero Paese ai difficili mesi di marzo e aprile“. Un rischio che rimane in agguato per i prossimi mesi, tanto che la stessa Lamorgese non si sente di escluderlo categoricamente: “Le chiusure territoriali differenziate rappresentano l’opzione per evitare di ripiombare in una chiusura dell’intero territorio nazionale“.
Ma la pandemia, oltre alle migliaia di morti ed ai gravissimi danni economici rischia di portare gravi conseguenze anche dal punto di vista sociale, con un inasprimento dei rapporti tra le persone e conflitti sempre meno latenti. Speriamo di “lasciarci alle spalle un anno difficile, ma siamo tutti consapevoli che inizia una fase cruciale” dice il Ministro.
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