Paese in ginocchio non solo per le perdite di vite e la crisi economica. Anche le nascite hanno subito un crollo importante.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 8585 unità e portano il totale a 2.056.277. Nelle ultime ventiquattro ore 445 morti che fanno salire il totale delle vittime a 72.370 e 14.675 guariti che portano il totale a 1.408.686. Da ieri 68.681 tamponi.
I casi attualmente positivi scendono a 575.221, -6539 rispetto a ieri. I ricoverati sono 23.932, +361 mentre nelle terapie intensive 2565 pazienti, -15 da ieri.
Si pensava che i mesi di lockdown avrebbero giovato quantomeno sul tasso di natalità. Chiusi in casa tutto il giorno, per giorni, settimane, mesi si presumeva che le nascite avrebbero avuto un notevole balzo in avanti. Forse ci siamo lasciati condizionare dal passato quando, nonostante le mille difficoltà, le coppie non smettevano di fare figli e ad ogni crisi o conflitto o epidemia è poi sempre seguito il cosiddetto “baby boom“. Ma il Coronavirus – ora anche nella sua variante inglese – è atipico e sta producendo effetti del tutto inaspettati anche su questo fronte. Infatti, secondo un recente report Istat che si basa sul numero di concepimenti avvenuti nei mesi di lockdown della scorsa primavera, i 420 mila nati registrati in Italia nel 2019 – che già rappresentavano un minimo mai raggiunto in oltre 150 anni di Unità Nazionale – con ogni probabilità scenderanno a circa 408 mila nel bilancio finale del 2020. Non solo: tale cifra che già sembra spaventosa, scenderà ulteriormente nel 2021 secondo l’Istituto di statistica.
Stando ai dati riportati da un team di ricerca dell’Università Bocconi di milano –La pandemia di Covid-19 e la fecondità umana – e pubblicata su Science, dopo il Coronavirus la fertilità potrebbe addirittura diminuire. Le cause principali vengono ravvisate nell’incertezza economica ma anche del numero maggiore di oneri che avere figli potrebbe comportare con la chiusura dei nidi e delle scuole materne ed elementari. Ma a determinare un calo drastico sul fattore nascite, gioca certamente un ruolo primario il venir meno dei rapporti sessuali tra le coppie. Secondo una ricerca presentata a giugno da Durex/Anlaids – condotta in Italia su 500 persone di età compresa tra i 1 e i 55 anni – l′83% degli intervistati ha confessato una generale diminuzione del desiderio e della pratica sessuale durante il periodo di lockdown. Tra le principali motivazioni del calo di desiderio ci sono l’ansia e la paura del contagio. Inoltre le coppie non conviventi hanno avuto anche problemi di natura pratica visto il divieto di uscire di casa se non per ragioni di lavoro, salute o per fare la spesa. mentre sulla coppie conviventi o sposate ha influito negativamente la presenza praticamente costante dei bambini in casa.
E alle nascite in caduta rapida, si aggiunge – per contro – l’incremento dei decessi collegati al Covid. Nell’ultimo bilancio demografico effettuato a fine agosto, la popolazione residente in Italia è risultata pari a 59.991.186. Numero che, però, non teneva ancora conto dei decessi provocati dalla seconda ondata. A fine agosto 2019 i residenti erano 60.244.639: in soli otto mesi, dunque – senza appunto tenere conto dei morti della seconda ondata – c’è stata una decrescita di oltre 250mila unità di cui oltre la metà nel periodo tra marzo e maggio.
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