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Politica

Uno solo non è bastato, Conte non esclude un nuovo lockdown a gennaio

Uno solo non è bastato. Vaccino o no, il premier Giuseppe Conte non esclude la possibilità di un nuovo lockdown a gennaio. Dipende tutto da come evolverà la curva dei contagi. 

Getty Images/Andreas Solaro

Un nuovo lockdown a gennaio: questa la peggiore ipotesi che il premier Giuseppe Conte mette sul tavolo nel caso le già pesanti misure restrittive che rimarranno in vigore per tutto il periodo delle feste invernali non dovessero bastare per abbassare radicalmente la curva delle nuove infezioni per Covid. Se infatti al momento, con il sistema a zone, anche nei territori giudicati “zona rossa” i cittadini mantengono comunque una certa libertà negli spostamenti a patto di utilizzare le autocertificazioni, non si esclude la possibilità di un ritorno alla chiusura completa del paese se i casi non dovessero diminuire drasticamente. Si tratta di un’ipotesi già vagliata da tanti esperti che collaborano con il Governo che hanno addirittura ipotizzato una chiusura di uno/due mesi sul modello di marzo, ipotesi che fa paura sia per le implicazioni sociali che economiche che potrebbe avere su un Italia sempre più insofferente nei confronti delle misure restrittive che sembrano non riuscire a risolvere una pandemia per la quale si aspetta ormai solo il vaccino.

A far intendere che un nuovo lockdown a gennaio non può essere completamente escluso, è stato proprio il Presidente del Consiglio che ospite di Porta a Porta ha affermato: “Se gli esperti ci dicono che la possibilità di una terza ondata a gennaio è concreta, non ci penso due volte, e tutti i ministri responsabilmente, a introdurre e rafforzare la cintura di protezione per il periodo natalizio”; in poche parole, le autorità devono essere pronte ad agire se si manifestasse un peggioramento nell’indice RT. Le previsioni più ottimiste – a cui il Governo sceglie di dare fiducia – prevedono invece un Piano A, caratterizzato da un progressivo ritorno alla zona gialla in tutta Italia, specie per quelle regioni che hanno goduto di una situazione più stabile a dicembre come Toscana e Val d’Aosta – nonostante quest’ultima regione abbia contestato più volte le direttive del Governo. Quello che gli italiani possono augurarsi insomma è che le misure prese per Natale siano efficaci, consentendo un ritorno alla normalità almeno parziale e una ripresa economica che il paese necessita come l’aria.

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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