Mancano appena tre giorni al “vaccine day”, il giorno in cui in tutta Europa inizieranno le prime somministrazioni del vaccino Pfizer- Biontech. Il farmaco arriverà dal Belgio e il nostro Paese sta predisponendo tutto il necessario per la conservazione e la successiva distribuzione. Secondo quanto stabilito dal commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, il camion dell’azienda farmaceutica – dotato di celle frigorifere in grado di conservare a -70 gradi le dosi – sarà scortato dall’Esercito dal Belgio fino all’ospedale romano Spallanzani. E la Difesa avrà un ruolo prezioso per la successiva distribuzione del Pfizer ed, eventualmente, anche per la somministrazione. Ad annunciarlo è stato il generale Luciano Portolano capo del Coi, il Centro operativo interforze della Difesa, durante l’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il Capo del Quirinale ha specificato: “Un ruolo prezioso e determinante sarà ricoperto dalle articolazioni della Difesa anche nelle attività fondamentali connesse alla gestione della campagna vaccinale. Gli italiani, oltre ad essere orgogliosi delle forze armate, sono riconoscenti per quanto fanno per la difesa e la sicurezza del nostro Paese“. Mattarella, nell’augurare un sereno Natale e un 2021 migliore a tutte le forze dell’ordine e alle loro famiglie, si è soffermato sull’importanza di restare solidali: “La solidarietà è un principio che talvolta faticosamente abbiamo voluto affermare e sostenere in ogni ambito. Riusciremo tutti insieme nella comunità internazionale a superare i mali e le ingiustizie che l’affliggono in questo inizio di millennio“.
Per la giornata simbolica del “vaccine day” l’Italia riceverà 9750 dosi del Pfizer. Le altre, circa 3,4 milioni saranno consegnate direttamente dalla casa farmaceutica ai 300 siti di somministrazione individuati dalla Struttura commissariale in accordo con le Regioni. Ad avere il maggior numero di dosi di vaccino in questa prima fase la Lombardia con 1.620 dosi. A seguire Emilia Romagna (975), Lazio (955), Piemonte (910) e Veneto (875). Le Regioni che riceveranno meno dosi sono la Valle d’Aosta (20), il Molise (50) e l’Umbria (85). I vaccini, tuttavia, inizialmente sarebbero dovuti arrivare tutti entro 15 mesi, invece a causa del ritardo dell’azienda Sanofi, i mesi salgono a 21. Sanofi ha già annunciato che non riuscirà a fornire all’Italia le 40 milioni di dosi acquistate prima del secondo e terzo trimestre del 2022. Secondo il piano, a febbraio il vaccino sarà somministrato ai soggetti più fragili e agli anziani. In questa prima fase, quindi, resteranno esclusi i bambini.