In vista delle feste, i controlli per garantire il rispetto del DPCM si faranno stringenti. E i prefetti si stanno già organizzando per rafforzarli.
Saranno festività blindate quelle degli italiani in occasione di Natale e Capodanno 2021, questo è ormai chiaro. Proprio oggi infatti, il Ministero degli Interni ha inviato comunicazioni – firmate dal capo del gabinetto Bruno Frattasi – ai prefetti delle varie regioni italiane riguardo l’inasprimento dei controlli sulle misure del Dpcm che ridurrà drasticamente spostamenti e assembramenti in occasione dei giorni di festa: “E’ necessario rafforzare i controlli lungo le arterie stradali e in ambito cittadino, per prevenire possibili violazioni alla restrizioni alla mobilità ovvero situazioni di assembramento e di mancata osservanza del distanziamento sociale”, si legge nella comunicazione inviata dal ministero ai responsabili dei controlli. Per gli spostamenti sarà necessario munirsi di autocertificazione proprio come succedeva a marzo, con la differenza che la visita ai parenti – in conformità con le regole del Dpcm – è considerata una ragione accettabile per spostarsi dal proprio domicilio. Tuttavia, nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio le regole saranno inasprite e le uniche causali per potersi spostare saranno quelle di necessità imprerogabili tra cui: “Comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute attestabili tramite autodichiarazione”, come si legge nel documento.
I controlli per gli spostamenti dovranno però tenere conto di alcune eccezioni, specificate nel testo del Dpcm. Ad esempio, gli spostamenti verso la seconda casa che saranno consentiti: “In unarco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22 e nei limiti di due persone”, senza tenere conto di ragazzi sotto i 14 anni e individui con disabilità. In poche parole, a patto che non siano gruppi di persone a spostarsi, l’accesso alla seconda casa sarà sempre concesso anche se con importanti restrizioni temporali. Sempre consentiti anche i servizi di volontariato, il rientro al proprio domicilio e la partecipazione a funzioni religiose che subiranno però le limitazioni temporali previste dal coprifuoco. I controlli saranno più concentrati sulle arterie stradali, per impedire spostamenti tra comuni e regioni laddove non fosse concesso: “Al fine di prevenire situazioni di assembramento”, conclude il documento.
In alcuni territori tuttavia i controlli sul Dpcm saranno ancora più rigorosi. Nel Lazio ad esempio, pur non potendo violare il domicilio dei cittadini, le Forze dell’Ordine avranno libero accesso ad alberghi, bed and breakfast ed altre strutture pubbliche qualora dovessero pervenire segnalazioni di assembramenti e feste con un gran numero di partecipanti. Il delegato della Polizia Locale del Lazio Paolo Ferrara ha comunicato questa misura, specificando però che il diritto di domicilio non sarà violato: “I vigili non andranno a suonare campanelli a casaccio”, le sue parole in merito ai controlli nei giorni di “zona rossa”. Quello che spetta ai prefetti è un compito decisamente arduo: controllare che tutte le misure del Decreto siano rispettate potrebbe rivelarsi più difficile del previsto, specialmente perchè in fin dei conti, il personale delle forze dell’ordine può controllare soltanto le strade e le vie di spostamento tra regioni e comuni.
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