Il commissario Domenico Arcuri assicura che l’Italia è pronta per partire con la campagna di somministrazione dei vaccini, ma mette in guardia: “Fondamentale evitare la terza ondata”.
I nuovi casi di Coronavirus in Italia sono 15.104, i morti 352, secondo il Ministero della Sanità. Ieri sono stati registrati 16.308 nuovi casi con 176.185 tamponi e 553 decessi. Scendono di 41 unità le terapie intensive e di 206 i ricoveri nei reparti covid. Il tasso di positività è dell’11%, in aumento dell’1,8% rispetto al 9,2% di ieri.
La prima tranche di dosi di vaccino, che dovrà arrivare in Italia prima del V-day europeo, fissato per il 27 dicembre, dovrebbe garantire circa 10 mila dosi. Poi, in vista dell’avvio della campagna ad inizio 2021, dovrebbero raggiungere il nostro paese nei giorni successivi 1,8 milioni di dosi, gran parte della prima fornitura garantita dal nostro Governo. L’avvio della somministrazione è dietro l’angolo, ma la battaglia contro il Coronavirus è lunga e – soprattutto – per garantire un buon esito della campagna vaccinale occorre che il numero di casi in circolazione nel nostro Paese sia basso.
A spiegarlo è Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza, intervistato dal quotidiano La Repubblica: “Il rischio esiste“, spiega Arcuri riferendosi alla possibilità che l’Italia venga investita da una terza ondata di contagi. “Lo dicono i dati degli ultimi giorni“. Nonostante la curva abbia fatto registrare un “vistoso rallentamento“, la situazione è ancora allarmante. “Per questo ora sono state di nuovo adottate misure più severe, come in altri Paesi“, spiega Arcuri, ben consapevole che le nuove restrizioni – che arrivano per di più in un momento dell’anno particolare come quello a ridosso del Natale – rappresentino “l’ennesimo sacrificio” chiesto agli italiani. Ma continuare a comportarsi in maniera responsabile è fondamentale.
Arcuri conferma che il 27 dicembre le prime dosi di vaccino saranno somministrate in tutti i paesi dell’Unione Europea. Un risultato inimmaginabile solo qualche mese fa, ottenuto “malgrado chi ha affermato e continua ad affermare che siamo in ritardo“, dice Arcuri. Il processo di distribuzione dei trattamenti ha subito negli ultimi giorni un’ulteriore accelerazione: ancora qualche giorno fa, l’arrivo delle forniture nei vari Paesi era previsto per i giorni intorno alla Befana. OArcuri spiega che “All’inizio del nuovo anno avremo tutto: celle frogorifere e personale“.
Nonostante il vaccino rappresenti evidentemente un’attesissima buona notizia, il commissario all’emergenza insiste sulla necessità di raffreddare la curva dei contagi esito che dipenderà in massima parte dal comportamento delle persone: “Sarebbe davvero complicato iniziare la più grande campagna di vaccinazione di massa di sempre nel corso della terza ondata. Dobbiamo fare tutti tutto il possibile per evitarla“, sottolinea. Questo per diverse ragioni: prima di tutto, attuare una campagna vaccinale in regime di forti limitazioni alla mobilità delle persone sarebbe decisamente complicato, spiega il commissario. Poi, elemento tutt’altro che trascurabile, “i contagi devono essere almeno calmierati, se non azzerati, per puntare all’immunità di gregge“. Anche perché l’obiettivo comune è portare l’Italia “fuori dalla più grave crisi dal dopoguerra” e incappare in rallentamenti nella tabella di marcia sarebbe davvero grave, insiste Arcuri.
Il commissario dice poi la sua su tutte quelle persone che, in questi mesi, hanno mostrato diffidenza – se non addirittura aperta contrarietà – al vaccino: “Faccio fatica a capire chi e perché dovrebbe rifiutarsi“, spiega, sottolineando come le istituzioni abbiano l’obbligo di rendere chiaro ai cittadini che il vaccino servirà per “recuperare la libertà“. Arcuri poi rassicura tutti: “Se i vaccini non sono sicuri semplicemente non vengono autorizzati dalle autorità europee e italiane. E, infine, che il vaccino è gratuito e non obbligatorio“.
Intanto però non tutta la struttura necessaria alla gestione delle dosi sembra essere pronta: ad oggi mancano ancora celle frigo per la conservazione dei vaccini e personale addetto alle somministrazioni. Arcuri, però, garantisce che tutto sia pronto per funzionare al meglio: “Con le Regioni abbiamo deciso che la prima fase della campagna si svolgerà in 287 punti di somministrazione, presidi ospedalieri. Ci hanno assicurato che entro l’inizio di gennaio tutti avranno le celle frigorifere. In oltre 200 ci sono già“. E se nella prima fase le dosi verranno somministrate dal personale degli ospedali, presto verrà completata l’assunzione di 15 mila addetti: “In meno di 3 giorni si sono candidati in 14.558“, rassicura il commissario.
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