Sul fronte del vaccino anti Covid l’Italia sembra essere rimasta un po’ indietro sulla tabella di marcia rispetto ad altri Paesi europei. Ma il Commissario Domenico Arcuri non ha dubbi.
Sul vaccino anti Covid sono molti i dubbi tra gli esperti. I primi a mettere in discussione la sicurezza di un farmaco prodotto in meno di un anno – quando, di norma, ce ne vorrebbero almeno 5 – sono stati il microbiologo Andrea Crisanti e la virologa Maria Rita Gismondo i quali, infatti, hanno già dichiarato l’intenzione di non vaccinarsi subito. Più recenti le perplessità manifestate dal virologo americano Robert Gallo sull’effettiva efficacia del vaccino in quanto, a detta dell’esperto, l’immunità prodotta potrebbe durare ben poco. E, al di là dei dubbi, ci sono problematiche di ordine pratico. Per dare il “là” alla campagna vaccinale servono – almeno – tre elementi: il farmaco, le siringhe e gli operatori sanitari. E l’Italia, purtroppo, sembra essere rimasta un po’ indietro sulla tabella di marcia rispetto ad altri Paesi.
Ma il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri – in conferenza stampa – ha smentito ogni ritardo: “Noi siamo pronti sotto ogni punto di vista. Confermiamo di avere una quantità di dosi sufficiente per poter vaccinare, in una stagione a cavallo tra la prossima estate e il prossimo autunno entro, tutti gli italiani che lo vorranno“. Nessun obbligo al vaccino, dunque, da quanto emerge dalle parole di Arcuri. Il commissario ricorda, inoltre, che con l’anticipo della valutazione dell’Ema dal 29 al 21 dicembre, la campagna delle vaccinazioni partirà non a gennaio ma il 27 dicembre, subito dopo Natale. Questo giorno sarà battezzato come ” il vaccine day europeo” nel quale, i cittadini d’Europa inizieranno a vaccinarsi tutti nello stesso momento. Tuttavia, al di là della giornata simbolica, l’Italia prevede di partire non prima di metà gennaio 2021 mentre altri Paesi hanno già iniziato. In Europa il primo è stato il Regno Unito che già da giorni ha dato avvio alle vaccinazioni. E, a breve, partiranno anche Francia e Germania. Le vaccinazioni sono già iniziate ufficialmente anche in Cina e negli Emirati Arabi e sono pronti a partire anche Russia e Stati Uniti. Insomma, nonostante l’ottimismo di Arcuri, l’Italia sembra essere in fanalino di coda.
E messe a tacere le voci su possibili posticipi legati anche ai disguidi del vaccino Sanofi – disguidi che rischiano di lasciare il nostro Paese senza milioni di dosi del farmaco – il commissario per l’emergenza Covid, garantisce che l’Italia è pronta anche per quanto riguarda le siringhe necessarie per la somministrazione: “Abbiamo acquistato aghi e siringhe specifiche ad alta precisione che possono aumentare la capacità di ogni fiala“. Ma puntualizza anche che non deve rendere conto del perché abbia optato per un acquisto diverso rispetto ad altri Paesi: “Penso di avere e di non aver voglia di divulgare informazioni sufficienti per giustificare per quale strana ragione abbiamo comprato delle siringhe molto più performanti di altre e perché debba spiegare come mai abbiamo provveduto a questo acquisto”. Rassicurazioni necessarie, visto che soltanto un mese fa l’Amministratore delegato della multinazionale BD Italia aveva dichiarato che mentre Stati Uniti, Olanda, Francia e Spagna avevano già iniziato la rincorsa per l’approvigionamento di aghi e siringhe, gli ordini effettuati dall’Italia erano pari a zero. Nonostante i solleciti da parte del ministero della Salute Arcuri – fino alla metà inoltrata di novembre – non aveva ancora bandito gare. Al punto che il direttore generale di Confindustria Dispositivi medici, Fernanda Gellona, aveva dichiarato: “Sulle siringhe rischiamo di trovarci come con le mascherine e i banchi scolastici“.
Infine, per quanto riguarda l’elemento forse più importante, ovvero gli operatori sanitari, Arcuri spiega che è stato aperto un bando per il reclutamento e, in sole diciotto ore, hanno risposto già in 11mila candidati tra medici, infermieri e assistenti sanitari.
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