Durissimo affondo del senatore del Gruppo misto Gianluigi Paragone contro gli ex compagni di partito Cinque Stelle e contro le misure messe in campo dal Governo.
Dall’immigrazione, ai Decreti sicurezza alle misure anti Covid messe in campo dal Governo per il periodo natalizio: il senatore del Gruppo misto Gianluigi Paragone non si è risparmiato nel suo affondo contro il giallorossi. A dare il “là” allo sfogo di Paragone è stato la fiducia posta ieri dal Governo sul nuovo Decreto sicurezza che , di fatto, cancella i due decreti approvati durante l’Esecutivo gialloverde, quando i Cinque Stelle erano al Governo insieme alla Lega di Matteo Salvini. La modifica più importante del nuovo decreto è la cancellazione delle sanzioni per le Ong che, fino a qualche tempo fa, anche lo stesso Ministro degli esteri Luigi Di Maio definiva i “taxi del mare”. Ex Cinque Stelle – espulso a gennaio dal Movimento per visioni ormai molto distanti dai vertici pentastellati – Paragone, durante un intervento in Aula al Senato, ha puntato il dito proprio contro il “cambio di pelle” dei suoi ex colleghi di partito: “Dopo avere tradito sul Tav, dopo aver tradito sul Mes, il ‘mai con il partito di Bibbiano’ lo lasciamo perdere. Dopo aver raccontato che mai così tanti soldi sarebbero arrivati in Italia e poi non trovate i soldi per risarcire i commercianti e le partite Iva e addirittura il piatto piange sul superbonus e sul Cashback, dopo aver consentito alle multinazionali di licenziare…Cosa mancava all’appello dei tradimenti? I Decreti sicurezza! Così anche i taxi del mare di Di Maio li abbiamo giubilati”.
E rivolgendosi al Dem Piero Fassino, l’ex pentastellato si è ironicamente complimentato riconoscendo che la sua previsione sul futuro del Movimento fondato da Beppe Grillo si è dimostrata esatta: “Fossi in Fassino, oggi esulterei, Fassino hai vinto! Era solo questione di tempo: il PD ha addomesticato Grillo e i grillini. Ormai i mutanti hanno completato la trasformazione e sono diventati un partito europeista avverso ai lavoratori, quei lavoratori che ora si troveranno migliaia di concorrenti sleali, immigrati regolari pronti ad accettare qualunque salario”.
Paragone contro le restrizioni di Natale
Il senatore Paragone non si è fermato a questo. Ha ampliato il suo attacco estendendolo anche alle misure messe in campo dal Governo per questo Natale. Infatti l’Esecutivo da giorni si riunisce per mettere a punto il nuovo Dpcm che dovrà regolare il comportamento dei cittadini nel periodo che va dalla Vigilia fino all’Epifania. Quel che è certo è che alle famiglie non sarà consueto riunirsi come gli anni scorsi: infatti sarà possibile accogliere – sia per il cenone del 24 sia per il pranzo di Natale – solo due congiunti non conviventi. Nel conteggio, tuttavia, non rientrano i bambini e i ragazzini under 14. E per quanto riguarda le partenze e i divieti di spostamenti tra Regioni e Comuni, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese già da giorni ha annunciato un enorme dispiegamento di Forze dell’ordine per le strade: circa 70mila agenti sorveglieranno sui movimenti degli italiani per assicurarsi il rispetto delle regole. Paragone anche su questo aspetto non si è risparmiato: “Dopo aver negato alle famiglie di abbracciarsi per Natale, parte la finta accoglienza. Sotto le feste il Viminale schiera 70mila agenti per controllare che gli italiani facciano bene i sudditi, mentre per controllare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo vi affidate alle misericordiose Ong: i vecchi ‘taxi del mare’. E siccome l’Europa vi comanda a bacchetta non vi sarà alcuna redistribuzione”.
Infine il senatore ricorda la gravità della situazione in cui versano milioni di persone rimaste senza lavoro, spesso proprio a causa delle chiusure imposte per l’emergenza Covid. Persone che, ormai, non possono più permettersi nemmeno di fare la spesa e sono costrette a mettersi in fila alla Caritas o presso qualche Onlus per poter mangiare: “L’ingenuità del Candido – nell’Idiota – sta proprio nell’assecondare di chi , in nome del buonismo, sta acconsentendo di distruggere la patria chiudendola nella trappola dei debiti finanziari e dell’invasione dei migranti. Tra quanto lo Ius Soli? Noi abbiamo le file alla Caritas di gente disperata e senza lavoro e voi aprite le frontiere“.
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