Il sangue di San Gennaro non si scioglie. L’abate: “Presagio nefasto”

L’abate Monsignor Vincenzo De Gregorio annuncia che il miracolo di San Gennaro quest’anno non ha avuto luogo: Una cosa simile non si verificava dal 1980.

Il sangue di San Gennaro 16/12/20 leggilo.org
Getty Images/Mario LaPorta

Un presagio negativo per le persone che credono profondamente nelle tradizioni cristiane quello che si è verificato nelle ultime ore: il sangue di San Gennaro, la reliquia conservata presso il Duomo di Napoli, non ha ripetuto il miracolo della liquefazione. A comunicarlo è stato l’abate incaricato di verificare il prodigio: “Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte, il sangue era solido e rimane solido“, afferma Monsignor Vincenzo De Gregorio. Teoricamente, c’è ancora tempo: il cosiddetto miracolo laico potrebbe ancora avvenire entro la messa delle 18:30 o almeno questo è ciò che si augurano il Monsignore ed i fedeli. Durante l’omelia, l’abate aveva anche pregato per le vittime della pandemia: “Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio perché dia forza e coraggio al nostro popolo per affrontare i momenti di questa pandemia che sta costringendo tutti a ripensare la propria vita, le sue parole, in linea con la preoccupazione espressa nel corso dell’anno da Papa Francesco.

Sempre seguendo la tradizione cristiana, il mancato scioglimento del sangue di San Gennaro è considerato un presagio nefasto da fedeli e religiosi. Infatti, storicamente si tratta di un evento accompagnato da avvenimenti molto drammatici. La prima liquefazione risale al 1389 ma, secondo i napoletani, il vero prodigio di San Gennaro risale al 1631, anno in cui un’eruzione minacciava di distruggere la città. Sarebbe stato il protettore di Napoli a scongiurare la tragedia e da allora, il miracolo non è avvenuto nel 1939 – anno dello scoppio della seconda guerra mondiale – nel 1943, in concomitanza con l’occupazione nazista, nel 1973 – anno in cui a Napoli è scoppiata un’epidemia di Colera – e per finire nel 1980, anno del drammatico sisma in Irpinia, i cui effetti si fanno sentire ancora al giorno d’oggi. Quest’anno, a causa delle norme anti covid, la messa delle 18:30 si terra sull’altare del Duomo di Napoli anziché nella Cappella di San Gennaro, inaugurata il 13 gennaio 1527 e presieduta dal sindaco di Napoli. Questo per evitare un affollamento che potrebbe diffondere il virus: il Covid ha finito per condizionare anche gli eventi religiosi, come del resto era prevedibile.

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