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Politica

Natale, i ministri Franceschini e Boccia vogliono il lockdown dal 24 al 27 dicembre

Discussione aperta all’interno del Governo per stabilire quali regole restrittive introdurre in vista del Natale, con l’ala rigorista dell’Esecutivo che insiste sulla necessità di imporre una zona rossa nazionale così da limitare al massimo qualsiasi contatto e spostamento. 

Giuseppe Conte/Facebook Giuseppe Conte

La discussione nel Governo è aperta e, nel giro di un paio di giorni, porterà ad una decisione. Il lockdown pare una certezza. Piuttosto, c’è da discutere sulla sua rigidità, su quante e quali libertà saranno concesse in un contesto generale di misure comunque molto severe. Data praticamente per scontata la chiusura di bar e ristoranti – sia nei giorni festivi che in quelli prefestivi – è possibile che nelle stesse date venga imposta la serrata ai negozi, così da limitare ulteriormente la circolazione di persone. Ma, come sempre accaduto, all’interno dell’Esecutivo ci sono significative differenze di vedute.

Il Partito Democratico sostiene la linea della fermezza, portata avanti da mesi dal Ministro della Salute Roberto Speranza: la loro proposta riguarda l’istituzione di una zona rossa nazionale che proibisca qualsiasi spostamento non essenziale al di fuori delle abitazioni. Misure che, ribadisce il Ministro, “ci possono aiutare nelle due settimane delle vacanze a evitare che arrivi una terza ondata e una recrudescenza“. Una posizione che Speranza ha tenuto per settimane, anche quando tutti, in Maggioranza e nel Paese, davano ormai per scampato il rischio di un nuovo lockdown. Ora che i numeri raccontano una situazione non particolarmente incoraggiante e che in giro per il mondo fioccano le misure fortemente restrittive – lockdown pressoché totali imposti in Germania, Olanda, Regno Unito – la posizione del Ministro torna ad essere condivisa anche da alcuni dei suoi alleati.

Ma ancor più degli alleati potrebbe contare il parere del Comitato Tecnico Scientifico, che si appresta a consegnare all’Esecutivo il proprio verbale in cui solleciterà l’introduzione di regole più rigide ricordando come l’unico sistema che abbia portato risultati concreti è stato quello delle zone rosse.

All’incontro del Premier Giuseppe Conte con i capidelegazione si ragiona sulle misure da adottare e sui tempi delle stesse. Il Presidente del Consiglio, da parte sua, cerca di tenere il punto: “Perché cambiare se le misure si sono dimostrate efficaci? Possiamo limare qualcosa. ma ormai molti italiani hanno già organizzato le ferie“, dice. Ma a spalleggiare Speranza sulla linea della fermezza ci sono gli altri due Ministri PD Dario Franceschini e Francesco Boccia, convinti che la soluzione migliore sia l’istituzione di un vero e proprio lockdown nei giorni più “caldi” delle feste: dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e tra il 5 ed il 6 di gennaio. Il Premier preferirebbe  arrivare ad una zona arancione che escluderebbe la chiusura dei negozi e consentirebbe spostamenti  all’interno dei comuni di residenza. Possibile che alla fine il compromesso preveda una via di mezzo tra le due soluzioni proposte: una zona arancione in tutto il periodo delle feste – dal 24 dicembre al 6 gennaio – che nei giorni festivi e prefestivi diventa zona rossa nazionale.

Così si otterrebbe il risultato che il Governo cerca di perseguire: bloccare veglioni, feste e cenoni, magari con la possibilità di concedere una deroga agli spostamenti per chi, il 25 dicembre, voglia prendere parte alla Messa di Natale. L’altro grande elemento di preoccupazione, nell’Esecutivo, è rappresentato dal possibile esodo in massa previsto per il fine settimana del 19 e 20 dicembre, quando migliaia di fuori sede hanno programmato il loro rientro nelle città di origine prima che sopraggiunga il blocco agli spostamenti. Anche su questo, la decisione arriverà a breve.

 

 

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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