A Firenze è giallo per il ritrovamento di una serie di valigie, contenenti i resti di una donna fatta a pezzi. E’ successo in un campo vicino la superstrada.
A Firenze è venuto in questi giorni agli onori della cronaca un caso misterioso quanto macabro che ha visto il ritrovamento di alcune valigie da parte dell’Arma dei Carabinieri: tre oggetti contenenti resti umani, tagliati a pezzi. L’ultima macabra scoperta è avvenuta in un campo sotto la superstrada che passa vicino al carcere di Sollicciano. Proprio in quello stesso terreno – di proprietà di un uomo che ha denunciato l’avvenimento – erano state già trovate pochi giorni prima altre due valigie, contenenti i resti di un uomo tra cui un torace saponificato. Un mistero inquietante quello su cui ora indaga l’Arma di Firenze che – a giudicare dai resti trovati nelle valigie – coinvolge almeno due persone che sono state presumibilmente vittime di un omicidio. Si presume che i corpi sono stati poi fatti a pezzi per favorirne l’occultamento. Le valigie potrebbero essere state gettate dalla superstrada nel campo da qualcuno che voleva sbarazzarsi rapidamente dei corpi dei due e che al momento non è stato identificato.
Riguardo l’identità delle due vittime, i Carabinieri hanno avanzato un’ipotesi: potrebbe trattarsi di una coppia di turisti albanesi, Sheptim e Teuta Paso, scomparsi addirittura nel 2015: i due erano in visita in Italia per motivi familiari e in particolare, loro figlio sarebbe detenuto nel carcere di Sollicciano, a poca distanza dal luogo del ritrovamento. I dati a disposizione della scientifica sono compatibili con questa teoria perché i resti trovati nelle prime due valigie appartengano ad un uomo dell’età compresa tra i 40 ed i 60 anni con un tatuaggio sull’avambraccio che sarebbe stato riconosciuto dai membri dell’Arma. Questa persona sarebbe deceduta in seguito ad una coltellata inferta alla gola. Per quanto riguarda i resti della donna, i Carabinieri sono in cerca di una quarta valigia che potrebbe contenere ciò che rimane del suo corpo: le indagini proseguono in un secondo campo, molto vicino a quello dove sono state ritrovate le altre tre valigie. Sempre le analisi forensi hanno evidenziato il fatto che il decesso delle vittime potrebbe risalire a diversi anni fa. Qualcuno ha dunque conservato i corpi da qualche parte, di nascosto prima di sbarazzarsene in un breve lasso temporale. Le valigie – per concludere con il verdetto forense – sarebbero rimaste nel campo per circa un anno a giudicare dall’usura degli oggetti.
Il proprietario del campo è un pensionato di 74 anni che ha dichiarato di aver recentemente fatto ritorno al terreno per estirpare le erbacce: in quel momento, avvenuto il macabro ritrovamento. Sono in corso accertamenti con l’impiego di unità cinofile nella speranza di ritrovare i resti mancanti della seconda vittima e darle quantomeno un volto. Non è raro che le aree rurali italiane siano teatro di misteri intricati e difficili da ricostruire: torna subito alla memoria quello del piccolo Gioele, il cui destino dopo la sua scomparsa nelle campagne sicule non è mai stato definito con chiarezza.