Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia non ha dubbi: dopo gli “assembramenti intollerabili” visti nel fine settimana la soluzione migliore sarebbe un lockdown generalizzato.
“Scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili“. Non usa giri di parole il Ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia per descrivere le immagini – provenienti un po’ da tutta Italia – che mostrano migliaia di persone affollare le vie dello shopping dando vita, in molte occasioni, ad assembramenti che hanno preoccupato il Governo. Che ora è pronto a varare una nuova stretta.
“Comprendo la voglia delle persone di uscire“, spiega Boccia, intervistato da Il Corriere della Sera, “ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova“. Una situazione ancora grave e pericolosa, incompatibile, secondo il Ministro, con gli “assembramenti intollerabili” visti nel fine settimana. In questo momento, spiega il responsabile degli Affari Regionali, “dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale“. Eppure, la decisione di riportare tutto il Paese fuori dalla zona rossa a ridosso del Natale, presa proprio dall’Esecutivo, era finalizzata esattamente a tutelare le spese che, tradizionalmente, caratterizzano il mese di dicembre, fondamentali – quest’anno più che mai – per moltissime attività commerciali.
Ora, mentre si parla dell’arrivo a gennaio della terza ondata come di un dato di fatto, l’Esecutivo si prepara a introdurre norme più severe. Boccia, da sempre schierato tra i membri più rigoristi del Governo, è convinto che misure più stringenti siano necessarie. Allo stesso tempo, per, l’esponente Pd è convinto che serva una maggiore collaborazione da parte dei cittadini: “Non è che possiamo combattere la pandemia con i controlli a ogni angolo e le multe“, conclude Boccia. Nei giorni scorsi si erano ipotizzate modifiche al divieto di spostamenti tra comuni per il giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Un’apertura che secondo il Ministro conferma la volontà del Premier Giuseppe Conte di ascoltare le proposte di tutti, pur rimanendo all’interno di un contesto di grande rigore. Non a caso, l’ipotesi allo studio prevede di concedere spostamenti “tra piccolissimi comuni e borghi confinanti“. Impossibile, invece, che si allarghi l’area a intere province, come chiesto a gran voce dall’Opposizione: questo, spiega il Ministro, “sarebbe un errore. I cittadini lo prenderebbero come un liberi tutti“.
Intanto, in Germani, la Cancelliera Angela Merkel ha deciso di imporre il lockdown generale: “Una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business“, afferma Boccia, convinto del fatto che il periodo che stiamo attraversando renda inconciliabili salute ed affari. Una posizione che ha già incontrato la ferma presa di posizione contraria di chi – in testa il Governatore della Liguria Giovanni Toti – è convinto che non si debba in alcun modo rallentare l’economia nel periodo di Natale: “Trovo semplicistica questa rappresentazione della realtà“, replica il Ministro, convinto che l’unico modo per difendersi dall’epidemia in corso sia evitare gli spostamenti. “Non lo dico io, ma la scienza“.
Interpellato sulla delicatissima fase che sta attraversando il Governo, messo sotto scacco dalle minacce di crisi di Matteo Renzi, Boccia invita ciascuno degli attori in scena a prendersi le proprie responsabilità, compreso il leader di Italia Viva, sottolineando come l’ex sindaco di Firenze dovrà prima o poi spiegare ai cittadini perché – nel bel mezzo di una pandemia – abbia deciso di mettere in discussione la tenuta del Governo: “Se dopo un anno e mezzo non si è cementata l’alleanza, significa che qualcuno ha fatto nascere questo governo per una convenienza di breve termine“. Ora, prosegue Boccia nel ragionamento, una eventuale crisi porterebbe il Quirinale a verificare se esista, in Parlamento, una Maggioranza diversa da quella attuale. In caso contrario, si spalancherebbero le porte ad elezioni anticipate: e se, secondo il Ministro, il partito di Matteo Renzi ha piena facoltà di chiedere modifiche di programma, “mettere in discussione l’alleanza è un’altra cosa. Poi tutti dovremo dire ai cittadini perché durante una catastrofe epocale il governo è caduto“, conclude Boccia.
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