Cashback per i rimborsi di Stato “Spendete 1500 euro, ne riavrete 150”. Ma va in tilt

Mentre l’operazione cashback apre ufficialmente i battenti, l’app IO – principale strumento di accesso al programma di rimborsi – va in tilt per il grandissimo numero di accessi. Eppure, le alternative non mancano.

Non si può dire che l’operazione cashback sia partita nel migliore dei modi. Se da una parte la risposta da parte degli italiani è sembrata entusiastica, con un enorme quantità di tentativi di accesso all’app IO, dall’altra a creare problemi è da qualche giorno a questa parte proprio la funzionalità dell’applicazione messa a disposizione degli utenti, che riscontrano enormi difficoltà nel completare la registrazione. Tanto che, con l’operazione cashback che iniziava ufficialmente ieri, martedì 8 dicembre, sono stati moltissimi gli utenti costretti a “rinunciare” al primo giorno di acquisti per non vanificare le spese effettuate prima di essere immessi nel sistema di rimborsi. “Non è stato possibile caricare i metodi di pagamento, riprova per piacere” – si legge nell’avviso comparso a molti utenti. “Stiamo configurando il cashback: potrebbero esserci disservizi” – recitava un altro pop up molto diffuso”. Insomma, una partenza che definire a rilento è dire poco. Eppure, sono già quasi due milioni e mezzo gli strumenti di pagamento attivati. Da PagoPa, gruppo che gestisce l’app Io, arrivano rassicurazioni: viene garantito, ad esempio, che i metodi di pagamento siano stati effettivamente salvati nella sezione “portafoglio” dell’applicazione e che, nonostante i gravi disservizi fin qui evidenziati, le transazioni saranno comunque registrate ai fini del programma.

Nella serata di ieri, altre parole rassicuranti erano arrivate addirittura da Palazzo Chigi, da cui si faceva sapere che, nonostante la possibilità che “alcuni disagi si manifestino anche nelle prossime ore, si continua a lavorare per risolvere nel più breve tempo possibile tutti i disservizi“, già ampiamente “mitigati“. Eppure, le cose non sembrerebbero essere migliorate sensibilmente, anche per via dell’enorme quantità di download che ha riguardato IO – con una cifra complessiva vicina agli 8 milioni. Insomma, l’annuncio in diretta tv da parte del Premier Giuseppe Conte sembrerebbe aver creato un’enorme aspettativa rispetto al servizio di cashback, che si è poi tradotta in un vero e proprio imbuto nel quale l’applicazione IO – come già avvenuto, in precedenza, con il sito di Inps ed in occasione del click-day per i famosi bonus mobilità – è rimasta incastrata.

Se a queste difficoltà si aggiungono le numerose problematiche segnalate in merito al rilascio dello Spid ed alla registrazione dei dati anagrafici, ecco che il quadro generale diventa – almeno finora – fallimentare, a dimostrazione del fatto che la semplificazione attraverso la digitalizzazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione rimanga un obiettivo non banale da raggiungere, soprattutto se si considera che il tempo corre verso la data – che rappresenta un vero e proprio spartiacque – del 28 febbraio 2021, quando Spid e Carta d’Identità Elettronica diventeranno gli unici metodi per accedere telematicamente ai servizi delle pubbliche amministrazioni.

Il cashback natalizio rappresenta il debutto sperimentale di un sistema di rimborsi che entrerà stabilmente in vigore a partire da gennaio 2021 e che prevede sia necessario un minimo di 10 operazioni pagate con strumenti di moneta elettronica associati al servizio per ottenere, direttamente sul proprio iban, la restituzione del 10% della somma spesa, fino a un rimborso totale di 150 euro. Ma non tutti i pagamenti concorrono ad accumulare “punteggio” utile ad ottenere i rimborsi: non valgono, ad esempio, addebiti diretti su conto corrente né pagamenti ricorrenti, così come rimangono escluse le ricariche presso gli sportelli Atm.

L’app IO non rappresenta, in realtà, l’unica modalità di accesso ai servizi di cashback. Sono infatti presenti alcune importanti alternative – sulle quali non sono state riscontrate negli ultimi giorni difficoltà di sorta – capaci di garantire l’inserimento dei cittadini – e dei loro relativi metodi di pagamento – nel meccanismo dei rimborsi. Tra queste segnaliamo Satispay – che rende attivo il servizio per tutte le spese effettuate attraverso la App – o Nexi Pay, che permette di accumulare il cashback per tutte le spese effettuate con le carte del circuito. La stessa possibilità, infine, è garantita dalla app PostePay.

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