La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo ad autorizzare la diffusione del vaccino anti Covid della Pfizer. Ma il colosso americano chiede l’immunità.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 24.099 unità e portano il totale a 1.688.939. Nelle ultime ventiquattro ore 814 morti che portano il totale delle vittime a 58.852. Da ieri sono stati eseguiti 212.741 tamponi.
I casi attualmente positivi scendono a 757.702, – 2280 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore altri 25.576 guariti che fanno salire il totale a quota 872.385. I ricoverati scendono a 31.200, – 572 mentre nelle terapie intensive 3567 assistiti, – 30 rispetto a ieri.
Vaccino: Pfizer chiede l’immunità
A detta di medici e scienziati britannici, il vaccino anti Covid del colosso americano Pfizer è sicuro. Eppure, la società farmaceutica ha preferito coprirsi con una clausola di immunità e non sarà quindi ritenuta responsabile di fronte a nessun tribunale inglese per eventuali effetti collaterali a lungo o breve termine causati dal medicinale. A rivelarlo è un articolo del giornale britannico Indipendent che riporta la dichiarazione ufficiale con cui Ben Osborn, manager della Pfizer, ha rifiutato di fornire ulteriori spiegazioni. La Pfizer garantisce però che i dati sul vaccino saranno diffusi nel prossimo futuro.
Gli esperti che lavorano con il Premier britannico Boris Johnson per distribuire il più velocemente possibile il vaccino assicurano che non sono state prese scorciatoie durante i test del farmaco e che i dati saranno presto diffusi. Il presidente della Federazione farmaceutica europea Andie Powrie Smith considera la richiesta di una clausola legale una mossa che va anche a vantaggio dei pazienti, dato che accelera la distribuzione del medicinale, evitando parecchie traversie di tipo burocratico. Inoltre, un fondo apposito per eventuali risarcimenti per danni causati dal medicinale è già pronto: “I cittadini possono avere la certezza di poter accedere a quei fondi rapidamente” – spiega Smith. Per il momento, nei dati diffusi dalla Pfizer su vaccino anti Covid, si legge che il farmaco non è consigliato per donne in gravidanza o che stanno allattando in quanto le conseguenze sui feti o i bambini appena nati non sono del tutto note. In più, il Governo inglese ha diffuso un documento in cui si dice esplicitamente che le conseguenze a lungo termine sulla fertilità non sono ancora chiare.Notizie che potrebbero risultare preoccupanti ma bisogna anche tenere a mente che qualsiasi farmaco, anche quelli che usiamo nella vita di tutti i giorni, può portare conseguenze indesiderate a lungo termine anche più gravi.
A preoccupare le altre nazioni europee è invece un altro punto legato alla distribuzione del vaccino, ovvero la corsa agli acquisti che rischia di tagliare fuori i Paesi più poveri: “Gli Stati membri avranno un numero di dosi proporzionale alla loro popolazione” – garantisce la Commissione che sta approntando il Covx, un fondo europeo per garantire una equa distribuzione del farmaco sulla base della popolazione di ogni Paese membro. Tuttavia, le perplessità permangono: “Si tratta di questioni molto delicate che non dovrebbero essere negoziate da alcuni burocrati a porte chiuse”, afferma Yannis Nastasis dell’Alleanza europea per la salute pubblica. Il vaccino, a prescindere dalla sua efficacia e dalle sue eventuali conseguenze a lungo termine, rischia già di diventare oggetto di discordia all’interno dell’Unione Europea.