La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa chiude all’ipotesi di far riprendere la didattica in presenza per le scuole superiori già dal 14 dicembre. “No a provvedimenti spot”, spiega: riaprire ora le scuole porterebbe a nuove “vampate di contagi”.
Le scuole superiori non riapriranno prima di gennaio. La notizia era nell’aria, nonostante i tentativi di anticipare la riprese delle lezioni già al 14 di dicembre da parte del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, ma ieri un segnale importante in questa direzione è arrivato dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Intervenuta ai microfoni di Radio24, l’esponente del Governo nei giorni scorsi aveva affermato: “Io non credo che alla fine ci saranno delle riaperture prima di Natale, ma questo non è un elemento positivo, è negativo, nel senso che il Paese non è in grado di reggere“. Ieri sera, poi, ospite di Lilly Gruber nella trasmissione Otto e Mezzo, l’esponente Pd aveva ammesso che la discussione all’interno dell’Esecutivo era ancora in corso, pur rimarcando la propria contrarietà a decisioni affrettate e simboliche. La direzione del Governo, ha precisato, è quella di progredire nei buoni risultati ottenuti recentemente sulla curva dei contagi, “ma non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo“.
Zampa ha infatti spiegato di non ritenere utili eventuali decisioni prese più con la finalità di fare “spot” che sulla base di constatazioni oggettive. In questo momento, ha detto ancora la sottosegretaria, una riapertura delle superiori avrebbe come unica conseguenza quella di “fare arrivare delle vampate di ripresa dei contagi“. Al contrario, l’esigenza dovrebbe essere, secondo l’esponente del Partito Democratico, quella di aprire le scuole una volta garantita la loro messa in sicurezza, così da poterle poi lasciare stabilmente aperte. Un tema, questo, che Zampa mette in cima alla lista di priorità del Governo: la scuola è infatti “la prima delle cose di un Paese da mettere in sicurezza, insieme alla sanità“.
Zampa poi si è pronunciata sulle polemiche seguite al grande affollamento registrato nelle vie dello shopping in quelle Regioni che, recentemente, hanno visto cambiare da rossa in arancione la propria classificazione: “È sconcertante che le persone stentino a comprendere la gravità della situazione e che molto dipenda dai nostri comportamenti che devono essere virtuosi“, ha detto la sottosegretaria che ha invitato i cittadini ad agire con prudenza, magari facendo ritorno a casa e posticipando i propri acquisti qualora notino un grande afflusso di persone nelle zone a grande vocazione commerciale.
La sottosegretaria alla Salute ha confermato la tendenza, prevalente all’interno del Governo, a dare conferma nel prossimo Dpcm alla linea del rigore fin qui portata avanti. Nel merito ha dichiarato: “Bisogna tenere conto della sicurezza e della tutela. Noi non vogliamo che le persone anziane restino sole, ma l’affetto non si deve trasformare in un rischio vero e proprio”. In particolare ha raccomandato: “Non aprite ai non conviventi e rimanete in pochissime persone. Rinunciate a vedervi” almeno in questi giorni. E ha spiegato “Tra il 20 dicembre e il 6 gennaio ci si può spostare per lavoro, urgenza e necessità comprovata. È evidente che un anziano solo, è una persona alla quale bisogna provvedere, quindi uno si autocertifica e, assistere al proprio genitore se questo è solo in un comune vicino, è una ragione di necessità“.