Intervenuta nel corso del Question Time della Camera, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese difende il Premier Conte – iscritto nel registro degli indagati per peculato – e la compagna Olivia Paladino sul caso del presunto utilizzo improprio del servizio di scorta.
Nel corso del tradizionale appuntamento con il Question Time della Camera, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è intervenuta per dare risposta all’interrogazione parlamentare presentata dal Deputato della Lega Alessandro Morelli in merito all’utilizzo dell’auto di servizio e del servizio di scorta da parte del Premier Giuseppe Conte per fini diversi da quelli istituzionali.
La vicenda, che ha recentemente portato il Presidente del Consiglio ad essere iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma con l’ipotesi di peculato, è quella che ha riguardato la compagna di Conte Olivia Paladino, che inseguita dall’inviato de Le Iene Filippo Roma, dopo aver trovato riparo all’interno di un supermercato, ha approfittato dell’intervento della scorta del Premier per fare rientro a casa.
Secondo la ricostruzione offerta in aula dal Ministro dell’Interno, la signora Paladini appariva turbata dai fatti che si stavano verificando e sarebbe stata accompagnata a casa da un operatore della scorta, la cui attenzione era stata richiamata dal titolare dell’attività dove la compagna del Premier si era rifugiata. Anche perché, nonostante l’evidente stato di agitazione, “la troupe televisiva continuava comunque a seguire la signora Paladino e a porle con insistenza domande senza tener conto del turbamento della signora“. La titolare del Viminale, inoltre, ha chiarito che il supermercato in questione si trova a pochi metri dall’abitazione della signora ed ha affermato che Conte, in quel momento, fosse proprio a casa della compagna: “Per questo la scorta era all’esterno“, ha spiegato Lamorgese.
Insomma, a giudizio del Ministero dell’Interno non vi sarebbe stato alcun utilizzo improprio del servizio di scorta, anche alla luce del fatto che la persona cui la signora Paladino ha consegnato la propria borsa, pochi istanti prima di uscire dal supermercato, “non era un operatore del servizio di tutela del presidente Conte, bensì uno dei titolari dell’esercizio commerciale“. Lamorgese conferma quindi quanto era trapelato nei giorni scorsi, smentendo però che tali informazioni siano state estrapolate da una relazione di servizio che sulla questione era stata consegnata proprio al suo Ministero.
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