Nel corso di una lunga intervista Cesare Cremonini si lascia andare in rivelazioni sul suo passato: è stato schizofrenico, ecco come è guarito.
Sono tante le curiosità sulla sua vita che Cesare Cremonini ha raccontato nel corso di un’intervista per il Corriere della Sera, tra cui una particolarmente sorprendente: il cantante bolognese infatti è stato schizofrenico per un periodo della sua vita. Lo ha salvato il suo psichiatra, insieme a tante camminate rilassanti all’aria aperta. Ecco che cosa ha raccontato, dalla diagnosi di schizofrenia, all’insonnia, ai problemi con il peso: un Cremonini inaspettato.
È in occasione dell’uscita del suo primo libro “Let them talk” in uscita a dicembre che il noto cantautore si mette a nudo, mostrando ai fan – e non solo – i lati del suo carattere che erano rimasti fino a poco fa nascosti. Come racconta ad Aldo Cazzullo nell’intervista per il Corriere della Sera, il titolo del libro “Lasciali parlare” sarebbe stato suggerito a Cremonini proprio dal suo psichiatra. Il riferimento è ai mostri che il 40enne bolognese si è portato dentro di sé: i mostri della schizofrenia.
“L’allucinazione che viene dall’interno”
Una “faglia nel Dna“, la descrive il cantautore, una malattia che passa di generazione in generazione nella sua famiglia toccando qualcuno e qualcun altro no.
Parafrasando le parole dello psichiatra di Cremonini: una pallottola lo ha sfiorato.
Sarebbe potuto rimanere vittima della schizofrenia ed invece, grazie all’aiuto del professionista, il cantante bolognese è riuscito ad uscirne. “Raccontai allo psichiatra i sintomi crescenti, la sensazione fisica di avere dentro di me una figura a me estranea. Quasi ogni giorno sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo“, spiega nell’intervista.
Il cantautore racconta che lo psichiatra gli chiese conferma sull’aspetto del mostro, facendogli vedere un’immagine che si trova anche su internet. Alla sua risposta affermativa era ormai chiaro: il sospetto era confermato, Cesare Cremonini era schizofrenico. “Un’allucinazione che viene dall’interno“, la descrive l’ex front man dei Lunapop, “Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua“.
Cremonini arrivò a pesare più di 100 chili
Ma quale era il problema? Sembra che Cesare fosse stato per due anni troppo ossessionato dalla musica. Chiuso tutto il giorno in studio, smise di tagliarsi i capelli e la barba. Mangiava solo pizza, a volte anche due intere in un solo pasto. Questo lo portò ad ingrassare (superò i 100 chili) e ad interrompere qualsiasi attività fisica. Aveva smesso persino di fare l’amore.
A salvarlo, qualche farmaco leggero e tante camminate all’aria aperta, come lui stesso afferma: “Lo psichiatra mi chiese cosa mi faceva sentire meglio. Risposi: camminare. Non lavorare; il lavoro era la causa. La cura era camminare“. E da allora Cesare non si è più fermato.
Il successo con i Lùnapop
Ma il suo non è stato un passato solo di sofferenze: non è da tutti, infatti, fare successo a soli 19 anni. Con i Lùnapop infatti la fama è arrivata prestissimo e il cantante ha raccontato diversi modi tramite i quali i componenti della band violavano tutte le regole dello spettacolo possibili. “Entravamo nei camerini altrui a rubare la biancheria intima delle star per regalarla agli amici. Organizzavamo feste invitando le ragazze incontrate per strada. Non vidi mio padre e mia madre per due anni. Fu la scoperta del sesso“.
Un aneddoto molto divertente riguarda il bassista Nicola Balestri, soprannominato “Ballo“, quando ancora minorenne aveva bisogno del permesso dei genitori per poter partecipare alle serate promozionali. Senza l’autorizzazione di questi, una sera “Si gettò dalla finestra di casa con l’ombrello, come Mary Poppins. Finì in ospedale“, ricorda Cremonini.
Un ragazzo atipico, però, soprattutto per il fatto che a questa vita da adolescente borderline il cantautore accostava il piacere di intrattenersi nel confessionale. “Ogni settimana ci portavano a confessarci. I miei amici sbuffavano, stavano cinque minuti, mentivano, e se ne andavano. Io restavo per ore“, racconta, “Don Giulio, può essere che io sia stato chiamato da Dio? Alla fine il sacerdote era esausto“, ha concluso divertito.
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