Non sono davvero rosee le previsioni di Silvio Brusaferro, il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, secondo cui – nonostante la discesa della curva epidemiologica – la pandemia di Covid ci accompagnerà ancora a lungo.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 19.350 unità e portano il totale a 1.620.901. Nelle ultime ore i morti sono stati 785 e portano il totale a 56.361. Da ieri sono stati eseguiti 182.100 tamponi.
I casi attualmente positivi scendono a 779.945, – 8526 rispetto a ieri. I guariti crescono di 27.088 unità e arrivano a quota 784.595. I ricoverati scendono a 32.811, -376 mentre i pazienti in terapia intensiva scendono a 3663, -81 rispetto a ieri.
Coronavirus: ci accompagnerà ancora a lungo
Se sul breve periodo la domanda che la maggior parte degli italiani si pongono è come potremo o non potremo festeggiare il Natale, sul lungo termine tutti ci chiediamo – da mesi – quando usciremo da questo incubo che ha un nome ben preciso: Covid 19. Sul primo quesito tutti – politici, medici, tecnici – sono concrdi: sarà un Natale diverso dagli altri, all’insegna della sobrietà. Per non ripetere gli stessi errori della scorsa estate, dobiamo contenerci e dimenticarci viaggi, assembramenti nei centri commerciali e tavolate con 20 o 30 persone. Qualche giorno fa il presidente dell’istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha spiegato chiaramente che un indice di contagio Rt anche di poco superiore a 1 comporta un aumento di nuovi casi. Pertanto, anche se la situazione sta migliorando, è indispensabile non abbassare la guardia.
Che dire, invece, sul secondo quesito? Quando potremo dirci fuori dal Coronavirus una volta e per tutte? Da settimane ci sentiamo ripetere – dai politici oltreché che dai medici – quanto sia importante vaccinarci perché solo con il vaccino potremo metterci in salvo e uscire da questo tunnel che sembra interminabile. Tuttavia il virus che è entrato nelle nostre vite all’improvviso e tutto d’un botto, non uscirà altrettanto velocemente. Insomma: il vaccino può essere importante per raggiungere l’immunità di gregge ma sarebbe sbagliato pensare che grazie ad esso il Covid sparirà di scena come per magia. Il Covid continuerà a farci compagnia ancora a lungo. A dirlo è stato ancora una volta il professor Silvio Brusaferro durante un forum organizzato dall’Ansa. Brusaferro si è espresso senza troppi giri di parole: ” Quello causato dalla pandemia è uno stress che non è stato puntiforme, come un terremoto o un’alluvione. E’ uno stress che si prolunga per oltre un anno e ci accompagnerà per un anno e mezzo circa”. Inoltre l’esperto ha aggiunto che le modifiche che ora vengono messe in atto e che, in modo più o meno importante, stanno apportando cambiamenti al nostro modo di vivere, sono destinante e diventare permanenti: “ Stiamo mettendo in atto strategie di adattamento che lasceranno il segno in futuro, alcune probabilmente in maniera permanente”.
Covid e nuovi stili di vita
Brusaferro, infatti, spiega che questa terribile infezione virale che ci è capitata “tra capo e collo”, come si suol dire, cogliendoci del tutto impreparati, ci ha costretti a fare i conti con la nostra capacità di reagire mettendo in atto delle strategie di adattamento. Se in passato lo smart working e la didattica a distanza sarebbero parsi come ipotesi remote, oggi abbiamo capito che sono una possibilità. E non è detto che alcune di queste modifiche avvenute per necessità non possano – in un futuro anche molto prossimo – diventare un nuovo modus operandi. “Questa pandemia è uno stress test che ha messo in evidenza le criticità dei nostri sistemi e la nostra capacità di reazione. Credo che il messaggio che stiamo valutando con forza è la grande capacità, che è avvenuta in brevissimo lasso di tempo, di far decollare sistemi di comunicazione da remoto in molti ambiti e farli diventare in molte situazioni quasi una prassi“. Ovviamente, specifica l’esperto, sarà importante valutare anche gli impatti di queste nuove modalità di vivere, studiare, lavorare. Impatti sulla società ma anche sulla salute psicologica dell’individuo.
Il presidente dell’Iss, infine, si è soffermato su un aspetto che per anni è stato sottovalutato e trascurato la prevenzione. Prevenzione che serve non solo a rendere gli individui meno esposti a correre grossi rischi per la salute ma che è anche strettamente connessa al benessere delle nostre società. Infatti mai come oggi abbiamo compreso che salute ed economia sono legate a doppio filo: se per tutelare la salute dei cittadini, un Paese deve chiudere allora l’economia crolla. Brusaferro ha concluso: “Quello che abbiamo imparato è che la prevenzione è il momento cruciale del sistema. La prevenzione ha il vantaggio di evitare a priori che determinati scenari si manifestino. Investire su salute e benessere è un modo per garantire la ricchezza dei nostri paesi e delle nostre comunità”.