Due ragazzini hanno confessato l’omicidio di un quarantenne che avrebbe fornito loro la droga. Dalle prime ammissioni lo avrebbero ucciso proprio perché li stava trascinando nell’incubo della tossicodipendenza.
Dopo un interrogatorio lungo tutta una notte i due ragazzini sono crollati e hanno ammesso di aver ucciso con venti coltellate il 42enne Cristian Sebastiano. Si tratta di un 14enne e un15enne di Monza, entrambi incensurati. La vittima, invece, era un pregiudicato. Il fatto è avvenuto nella mattinata di domenica 29 novembre, sotto i portici delle palazzine Aler di San Rocco a Monza. I Carabinieri hanno rinvenuto l’arma del delitto – ovvero un coltello da cucina – in casa di uno dei due adolescenti oltre ad alcuni vestiti sporchi di sangue. L’aggressione è stata molto violenta e sembrava impossibile potesse essere opera di due soggetti poco più che bambini. Ma le telecamere installate nel quartiere non hanno lasciato dubbi. Uno dei due ragazzini alla fine ha anche ammesso la volontà di punire la vittima in quanto aveva fornito loro della droga e, quindi, lo riteneva direttamente responsabile della sua tossicodipendenza. Tuttavia i Carabinieri di Monza sospettano che dietro il feroce gesto si nascondano ragioni di soldi e ora i due rischiano un’accusa per omicidio premeditato.
La madre di Cristian Sebastiano, la signora Patrizia Bernardo – ai microfoni di Fanpage – ha ammesso che il figlio aveva problemi con la droga da quando aveva 16 anni ma ha puntualizzato che nell’ultimo periodo era tranquillo. Ha aggiunto anche che percepiva la pensione d’invalidità ma che, anche si fosse tratta di una rapina per soldi, era sempre la droga il problema. Sul fatto che il figlio spacciasse a dei ragazzini di 14 anni la donna si è limitata: “Spacciava? Quando ce l’aveva bene, quando non ce l’aveva…Erano questioni tra di loro”. E sul 14enne che ha confessato di aver accoltellato il pusher per punirlo ha aggiunto: “A 14 anni era tossicodipendente, avrà iniziato a 8 anni. Se penso che a quell’età era gà in grado di maneggiare un coltello mi vengono i brividi”.