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Politica

“Potrebbe essere uno di Forza Italia”. Renato Brunetta cambia idea su Luigi Di Maio

Dopo anni di scontri e polemiche sembra essere scoppiato l’amore tra il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ed il responsabile economico di Forza Italia Renato Brunetta, che lo definisce “Un vero leader: giovane, intelligente, rispettoso“. 

Renato Brunetta/Franco Origlia, Getty Images

Qualcuno sostiene che soltanto gli sciocchi non cambino mai idea. Probabilmente è di questo parere anche Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia e – un tempo – acerrimo rivale del Movimento 5 Stelle e di Luigi Di Maio. Già, un tempo, perché il forzista sembrerebbe aver radicalmente cambiato parere a proposito del Ministro degli Esteri. E’ così che da “ignorante, truffatore e spudorato“, l’ex Capo politico dei 5 Stelle è diventato, secondo Brunetta, “un vero leader: giovane, intelligente, rispettoso“. Un ottimo studente, dal punto di vista del professore, “preparato” e capace di ascoltare. L’uomo in grado di guidare una transizione complicatissima, di trasformare “un movimento caotico in un partito strutturato e responsabile“. Imprese che, conclude l’ex Ministro della Pubblica Amministrazione, “non raggiungi se non sei un leader“.  Una folgorazione, un amore scoppiato improvvisamente. Decisivi, in questo senso, i “dieci punti per una svolta” che lo stesso Di Maio ha messo nero su bianco in un articolo scritto per il quotidiano Il Foglio. E’ leggendo quel lungo elenco di proposte che Brunetta ha riconosciuto al Ministro degli Esteri la capacità di assumere su di sé la più gravosa delle fatiche: “Quella di rendersi protagonisti della necessaria metamorfosi delle forze politiche che guidano“. Un programma “sorprendente, brillante, molto vicino ad alcune posizioni di Forza Italia“, degno del migliore degli studenti del Brunetta professore accademico. Dieci punti in cui il Ministro degli Esteri mette nero su bianco la necessità di “costruire un progetto più ampio superando gli steccati ideologici“, aprendo di fatto a quelle voci che ormai da settimane raccontano di un progressivo avvicinamento di Forza Italia ai partiti di Maggioranza. “Caro Luigi, mi somigli, sei veloce“, dice il deputato azzurro in risposta al Ministro degli Esteri.

E’ proprio in questo contesto che si inserisce l’improvvisa passione di Brunetta per Di Maio, che sboccia a pochi giorni dal voto con cui il partito di Silvio Berlusconi ha sostenuto – facendo una mossa importante anche sulla scacchiera dei rapporti con gli alleati del Centrodestra – lo scostamento di bilancio varato dalla Maggioranza. “Non era scontato che arrivassimo all’obiettivo“, spiega Brunetta riferendosi al voto della scorsa settimana e confessando di essersi commosso quando, “improvvisamente, ho visto tutti quei puntini verdi sul tabellone delle votazioni di Camera e Senato“. Giovedì, secondo il deputato azzurro, si è avuta una plastica dimostrazione di quella che lui definisce “l’occasione della crisi. La risposta di una politica che ha fatto una scelta etica, di coesione“, ripetutamente invocata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per affrontare i complicati tempi che stiamo attraversando.

Eppure, Brunetta è certo che la sintonia con l’ex leader grillino abbia origini ben più profonde, che affondi le sue radici indietro nel tempo, addirittura nelle origini di ciascuno dei due: “Siamo entrambi figli della periferia. Rivesti ora una posizione di grande prestigio e dimostri che in Italia funziona la democrazia coi suoi ascensori sociali“, garantisce il responsabile economico di Forza Italia. Durerà, questo amore? Nessuno può saperlo, oggi. Quel che è certo è che non sempre le parole di Brunetta per Di Maio sono state dolci come quelle degli ultimi giorni: nel 2018, il deputato di Forza Italia definiva l’allora rivale come “spudorato e ignorante“, accusandolo apertamente di truffare i cittadini. “Vergognati e studia un po’ di diritto costituzionale“. Chi disprezza compra, potrebbe pensare qualcuno. Ma nelle parole di Brunetta – all’epoca presidente dei deputati di Forza Italia – si leggeva una vena polemica tutt’altro che debole. Toni analoghi a quelli usati dall’ex Ministro della Pubblica Amministrazione quando definì “inutili spacconi” Luigi Di Maio e Matteo Renzi, associati per l’occasione in un inedito tandem. Nel 2017, quando fu nominato alla guida della Commissione Banche, insieme a Pierferdinando Casini, l’economista rispose alle critiche dell’allora leader 5 Stelle con un eloquente “Toglietegli il vino“. Altri tempi: oggi, Di Maio e Brunetta, viaggiano insieme verso un futuro diverso.

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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