La fondazione Emergency di Gino Strada, ormai virtualmente escluso dal posto di Commissario in Calabria, presenta un fatturato notevole.
In queste settimane, il nome del fondatore di Emergency Gino Strada è sulla bocca di chiunque parli della Calabria, ancora priva di un Commissario per la Sanità dopo ben tre nomi sfumati nel giro di un mese. Il primo a dimettersi è stato Saverio Cotticelli, seguito da Giuseppe Zuccatelli, la cui impopolarità ha spinto lo steso ministro Roberto Speranza a chiederne l’allontanamento. Infine, la rinuncia lampo dell’ex rettore dell’Università “La Sapienza” Eugenio Gaudio, ritiratosi per motivi personali: a sua detta, la moglie non voleva trasferirsi a Catanzaro. La posizione di Commissario per la Sanità calabra non sembra essere un posto molto ambito: il premier Giuseppe Conte tuttavia aveva speso parole di elogio per Strada, considerato un ottimo candidato per gestire la difficile situazione di una regione molto colpita dal Covid.
A comprovare le capacità gestionali di Gino Strada, ci sono i bilanci della fondazione Emergency, che un analista economico ha commentato con queste parole: “Più che il bilancio di una onlus, pare quello di una società tecnologica ad alta crescita“. La fondazione del missionario nel 2016 chiuse con un bilancio di ben 7 milioni di euro, registrando un incremento delle donazioni pari al 33%. Nel 2019, al fronte di 160mila euro di utili, Emergency ha chiuso il bilancio con ricavi di circa 43 milioni di euro, cifre di tutto rispetto che hanno portato altri economisti a definire la società una “cash cow”, una vera macchina da soldi paragonabile ad un’azienda affermata in altri settori. L’incremento del fatturato della fondazione di Gino Strada si può notare soprattutto nell’aumento del valore complessivo degli immobili di Emergency che dal 2015 – anno in cui il valore ammontava a 38 milioni – è salito a 60 milioni di euro. La liquidità dell’azienda si aggira sui 25 milioni, non un brutto risultato se si pensa che nel 2015 ammontava a 19 milioni di euro.
Emergency, insomma, ha una posizione finanziaria molto solida anche a fronte di una disponibilità in positivo di 23 milioni di euro, senza debiti. E’ possibile che siano state proprio queste cifre a convincere il premier Conte a proporre Gino Strada come nuovo Commissario per la regione Calabria. “Non dobbiamo mica scavare dei pozzi”, è stata la tagliente risposta del Presidente della Regione Nino Spirlì quando in un’intervista gli è stato chiesto: “Cosa pensa di Gino Strada come Commissario?”. Dal canto suo, il medico si era reso disponibile ma non ha mai ricevuto una proposta ufficiale dalle istituzioni: alla fine, il tira e molla si è risolto con un compromesso: Strada è stato incaricato di gestire le operazioni di triage nella Regione tramite l’allestimento di alcuni ospedali da campo, in grado di rinforzare un sistema sanitario messo in seria difficoltà dalla pandemia. Il posto di Commissario per la Sanità resta dunque sguarnito e chissà per quanto continuerà ad essere vacante: forse, le tre diserzioni di chi ha occupato questo ruolo in precedenza, obbligate o volontarie a seconda delle circostanze, non rendono la carica così appetibile per i possibili candidati. L’unico ad essere rimasto sul campo è proprio Gino Strada: “Diamo inizio al nostro lavoro in Calabria, partendo dall’ospedale di Crotone, ma siamo a disposizione anche per altri progetti”. Cosi’ il fondatore di Emergency, ha risposto alla proposta di gestire un ospedale tenda, costruito dalla Protezione civile a Crotone per alleviare la pressione sull’ospedale della città.
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