A Milano nasce un’iniziativa che ha tutto il sapore di business: un’agenzia funebre propone bare gratis per chi muore di Covid.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 29.003 unità che fanno salire il totale a 1.509.875. Nelle ultime ventiquattro ore 822 morti e portano il totale delle vittime a 52.850. Da ieri sono stati eseguiti 232.711 tamponi.
I casi attualmente positivi salgono a 795.845, + 4148 rispetto a ieri. I guariti raggiungono quota 661.180 registrando un incremento di 24.031 unità. I ricoverati scendono a 34.038, -275 mentre nelle terapie intensive gli assistiti scendono a 3846, – 2 rispetto a ieri.
Triste ricordare un vecchio proverbio che recitava: “In tempo di crisi la gente fa due cose: mangia o muore”. E su queste due “attività” ruota , dunque, il mercato nei periodi meno floridi. Del resto alcuni pensano che il business debba andare avanti e che, in un modo o in un altro – sempre entro il recinto della legalità, s’intende – bisogna pur tirare a campare. Nella Regione più colpita dal Covid – la Lombardia – non solo i ristoratori, una delle categorie maggiormente in difficoltà dalle restrizioni del Governo, si stanno ingegnando con mille iniziative e promozioni per attrare i clienti. Anche le imprese funebri, a quanto pare, non restano indietro. E così nell’attuale epicentro del Covid – Milano – è nata un’iniziativa che, seppur nelle migliori intenzioni dell’impresa, ha tutto il sapore del business: bara gratuita a chi muore di Covid.
L’iniziativa è partita dalla Sve, una ditta di servizi funebri che ha una sede a Bollate – in provincia di Milano – e in altre zone d’Italia. Così si legge nel volantino virtuale che, da giorni, gira sui social e su alcuni cartelloni sparsi per la città: “Promozione Covid, la bara in omaggio te la regaliamo noi, funerali da 799 euro, chiama subito“. E ancora: “Per pagare e morire c’è sempre tempo: in regalo il cappotto di legno”. Com’era prevedibile non sono tardate ad arrivare le accuse di sciacallaggio. Ma la stessa Sve, interpellata sulla vicenda, ha espresso un punto di vista inaspettato. Uno dei responsabili dell’azienda, infatti, ha ammesso che il tono provocatorio è stato studiato, voluto, proprio per far parlare di sé oltreché per attirare clienti grazie allo sconto offerto: “Siamo consapevoli del tenore della pubblicità ma è una cosa voluta, l’abbiamo fatto per far parlare di noi”. Come dire: che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli. Il responsabile ha inoltre specificato che, al momento, la “promozione” è valida solo a Milano e provincia e che non ha ancora ricevuto lamentele di persona.
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