Il fondatore dell’istituto Mario Negri Silvio Garattini vuole che la gente creda nel vaccino. E perchè ciò accada, servono rassicurazioni da parte degli scienziati.
E’ molto deluso dalla situazione e dal clima di scetticismo verso la ricerca scientifica che si sta venendo a creare Silvio Garattini, scienziato che alla veneranda età di 92 anni può vantare il ruolo di fondatore dell’Istituto Mario Negri, un’importante struttura di ricerca farmacologica del nostro paese: in particolar modo, lo scienziato ritiene che il vaccino per il Covid sia stato attaccato prima ancora di essere distribuito perchè la gente non è abituata a fidarsi degli scienziati: “Serve un ripensamento del sistema sanitario e una rivoluzione culturale che parta dalla scuola, dall’insegnamento della scienza come educazione alla vita. Bisogna considerare la malattia un fallimento“, spiega il medico nel corso di un’intervista, affermando come la prevenzione sia la base fondante del sistema sanitario e quanto l’educazione alla fiducia nella ricerca sia altrettanto importante.
Di fronte a questa situazione di scetticismo generale verso il vaccino, Garattini propone di rendere pubblici il prima possibile i dati raccolti sul farmaco nel corso delle sperimentazioni per convincere anche i più scettici verso il farmaco della necessità di prevenire nuovi casi. Al momento, i vaccini anti covid in lizza per l’adozione e la distribuzione sono principalmente quattro, sviluppati rispettivamente dalla casa statiunitense Pfizer, dalla compatriota Moderna, dal governo russo – nel caso dello Sputnik V – e dalla collaborazione Oxford Astrazeneca: alcuni scienziati italiani hanno già richiesto che i dati di questi farmaci siano distribuiti pubblicamente per calmare le acque: “Sappiamo che nell’ambito dei pochi mesi in cui c’è stata la sperimentazione gli effetti collaterali sono sostanzialmente quelli degli altri vaccini. Cose comuni come mal di testa, senso di fatica, poca febbre”, spiega Garattini, aggiungendo che se davvero iniziassimo a temere gli effetti collaterali di un vaccino, secondo lo stesso principio sarebbe pericoloso anche assumere un qualunque farmaco di ogni genere che può portare effetti indesiderati anche a cinque anni di distanza.
Non sono soltanto i quattro candidati principali ad essere seguiti con attenzione dallo scienziato che rivela: “Ci sono altri 42 vaccini in sperimentazione in tutto il mondo, forse avremo qualche sorpresa”. D’altra parte, l’intera comunità scientifica mondiale è concentrata sulla ricerca di un vaccino anti covid da mesi: il farmaco potrebbe anche arrivare a sorpresa da altri studi indipendenti. Alla domanda fatale posta a tanti scienziati e medici in questi giorni, Garattini risponde che intende vaccinarsi appena possibile: “Oxford ha pubblicato gli studi di fase II: quindi se uno li vuol leggere i dati ci sono. Inclusi gli effetti collaterali e la risposta immunitaria”, spiega il fondatore del Mario Negri. Alcuni dati sono già disponibili: il problema – per il medico – è comunicare correttamente con i cittadini senza spaventarli ma senza nemmeno consigliare loro di abbandonare ogni prudenza.
Il medico ha concluso la sua intervista con un pensiero rivolto alle vacanze di Natale – su cui il governo delibererà molto presto dei provvedimenti: “Il Natale non è una cosa fondamentale o senza la quale non possiamo vivere, è fondamentale invece evitare di finire all’ospedale o peggio”, è il parere dello scienziato.
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