Il Consiglio dei Ministri ha stanziato 2 miliardi di euro destinati al rafforzamento delle misure inserite nel Decreto Ristori due. Approvato anche un ulteriore scostamento di 8 miliardi.
Il Governo ha varato nel fine settimana un pacchetto di nuove misure a sostegno delle attività danneggiate dalle chiusure imposte dai vari Dpcm. Gli interventi, che distribuiscono una cifra complessiva di circa 2 miliardi di euro e che sono inseriti nel contesto di rafforzamento del Decreto Ristori Due, rappresentano un passaggio intermedio prima di un nuovo intervento dell’Esecutivo – il terzo Decreto ristori – che dovrebbe arrivare nella settimana in corso. In quest’ottica, insieme al rafforzamento delle risorse a disposizione, il Consiglio dei Ministri ha approvato un ulteriore scostamento di bilancio – che secondo il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri dovrebbe essere il penultimo – di circa 8 miliardi di euro. Successivamente si provvederà – almeno nei piani di via XX settembre – a concludere la fase emergenziale, attraverso lo stanziamento di altri 15-20 miliardi di euro. Il nuovo scostamento di 8 miliardi verrà utilizzato dall’Esecutivo per finanziare misure che, in linea con i provvedimenti adottati nelle scorse settimane, permetteranno di “estendere gli interventi previsti a favore degli operatori economici, per il sostegno dei settori produttivi e per il sostegno dei cittadini“, anche facendo ricorso a provvedimenti in campo fiscale.
Intanto, via libera ai nuovi aiuti per un totale di circa 2 miliardi di euro. La gran parte, 1.45 miliardi, sarà destinata ai contributi a fondo perduto in favore delle attività colpite dalle restrizioni anti-Covid. Previsti, inoltre, 400 milioni da destinare ai sindaci per l’erogazione di aiuti alimentari ai soggetti maggiormente in difficoltà e 100 milioni che verranno gestiti dal Commissario all’Emergenza Domenico Arcuri per acquistare farmaci necessari alle cure dei pazienti Covid. Un intervento che va ad irrobustire la disponibilità per i contributi automatici a fondo perduto che verranno destinati alle Regioni che, inizialmente inserite in zona gialla, hanno visto peggiorare la loro situazione e sono state trasferite in zona arancione o rossa, con conseguenti restrizioni e mancati guadagni per numerose attività.
Possibile, tra l’altro, che per poter usufruire di risorse immediate, il Governo decida di accedere almeno in parte ai 3.8 miliardi appostati con la manovra in un apposito fondo anti-Covid per il prossimo anno, ideato proprio per avere a disposizione un budget da destinare alle nuove esigenze che di volta in volta possano presentarsi. Con il peggiorare della situazione dei contagi e l’estendersi delle zone rosse, le risorse destinate al fondo si sono dimostrate ampiamente insufficienti e per questo potrebbero ora essere dirottate su altre misure da adottare immediatamente – che dovranno essere concordate in Parlamento – in vista del nuovo scostamento previsto per il decreto Ristori 3, che potrebbe a tutti gli effetti intervenire in sostituzione del fondo. Un vero e proprio tesoretto che potrebbe dimostrarsi importantissimo per concretizzare alcune modifiche parlamentari alla legge di Bilancio, già fortemente penalizzate dal pochissimo tempo a disposizione e dalle scarse risorse fin qui messe a disposizione – 800 milioni in tutto – per le proposte di Deputati e Senatori.
Allo studio, infine, un possibile rinvio del secondo acconto Irpef, Irap e Ires del 30 novembre, dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali del 16 dicembre oltr eche dell’Iva il 27 dicembre. Misure pensate per quelle imprese che, nel primo semestre dell’anno abbiano riscontrato un calo di fatturato pari almeno al 33% e che non superino i 50 milioni di euro. Possibile, inoltre, una ulteriore proroga al blocco degli sfratti.
D’altra parte, sulle tasse monta il malcontento di cittadini ed imprenditori: secondo Confcommercio sono oltre 50 mila le attività che, solo nella Regione Toscana, sarebbero sul piede di guerra, pronte a mettere in atto uno “sciopero fiscale“. Non a caso, anche in Parlamento, sono sempre più insistenti le pressioni affinché l’Esecutivo sospenda le scadenze da qui a fine anno. E se dall’Opposizione Forza Italia propone l’approvazione di un “semestre bianco“, Italia Viva spinge dall’interno della Maggioranza anche per rinviare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio che riprenderebbero dal 10 dicembre.