Dimitri, un ristorante chiuso a Torino, difende il Governo: “Sono arrivati i soldi, subito”

Tra i proprietari di attività che a Torino protestano contro il Dpcm, si alza la voce fuori dal coro di un ristoratore che afferma di avere fiducia nel Governo Conte.

Torino Bianchi FACEBOOK 12 novembre 2020
Facebook/Dimitri Bianchi

“Basta con questo vittimismo, gli aiuti stanno arrivando”, è l’appello lanciato da un ristoratore di Torino ai suoi colleghi che sono scesi in piazza a protestare alcune settimane fa e si preparano a tornare a manifestare questo sabato in Piazza Castello: “Contro l’incompetenza e l’impreparazione del Governo Conte”, come recita il volantino diffuso dagli organizzatori dell’evento. Ma Dimitri Bianchi che possiede un ristorante nel quartiere storico di San Salvario – a qualche chilometro dal centro del capoluogo piemontese – ha scelto di non partecipare a nessuna di queste proteste, chiedendo ai suoi colleghi più facinorosi di avere fiducia nel Governo: “Come ho già affermato prima del Dpcm, prima di protestare ho atteso gli aiuti promessi da Conte che sono arrivati. E si tratta di una cifra più che sufficiente. Vorrei richiamare le coscienze di tanti colleghi, non siamo soltanto noi a trovarci in una situazione difficile. Ci sono categorie messe molto peggio“, scrive su Facebook il ristoratore di Torino.

 

Oggi sono arrivati sul conto corrente della Società del nostro ristorante i soldi del Decreto Ristori con cinque giorni…

Pubblicato da Dimitri Bianchi su Martedì 10 novembre 2020

Il post dell’uomo è diventato virale, al punto che è stato anche intervistato per poter spiegare meglio la sua posizione: “Il problema di molti miei colleghi è che gli aiuti sono proporzionati all’incasso abituale. Non voglio fare i conti in tasca a nessuno ma esiste la brutta abitudine di non stampare gli scontrini che può portare adesso a situazioni spiacevoli. C’è da dire che a volte per alcuni è una questione di sopravvivenza, le tasse sono davvero troppo alte“, parla Bianchi in proposito del suo post che – inaspettatamente – ha ottenuto apprezzamento anche da parte di molti altri ristoratori, chiamati in causa dalle sue parole. Alla domanda se sia d’accordo con le chiusure, Dimitri risponde: “Rimanere aperti senza orari era rischioso anche per noi e per chi lavora con noi: il virus purtroppo non aspetta fuori dai locali e arrivati a questo punto, chiudere era la cosa giusta da fare“.

Il ristoratore di Torino: “Non sto facendo polemica”

Non vuole sparare a zero su nessuno Dimitri che ci tiene ad argomentare in un nuovo post sul suo profilo social il suo pensiero in merito alla situazione attuale di tanti colleghi: “Dato che mi trovo al centro di una grande attenzione mediatica, ci tengo ad essere il più lucido e accurato possibile: la mia non è una polemica ne un attacco a nessuno, è un invito a riflettere sulla situazione e una mia personale testimonianza”. Il ristoratore si dice anche favorevole ad un nuovo tipo di tassazione che possa aiutare le categorie più colpite dalla crisi: “Quando dico che servirebbe una tassa patrimoniale, intendo che se potessimo togliere una piccola parte dei guadagni di chi possiede grandi somme di denaro, sarebbe più semplice aiutare i lavoratori in difficoltà in un momento simile: io stesso se fossi miliardario sarei onorato di dare una mano”, conclude l’uomo.

Quella di Dimitri è dunque una testimonianza che vuole appellarsi al senso di responsabilità dei ristoratori nell’affrontare una crisi senza precedenti con coesione e lucidità. L’uomo aggiunge di essere idealmente vicino a tutti i colleghi che si trovano a fare i conti con perdite economiche considerevoli e soprattutto ai loro dipendenti che sono stati colpiti ancora più duramente dalla crisi: “Non voglio parlare a nome di tutti, ovviamente: ci sono persone in grande difficoltà e il Governo deve aiutarle”. Se da un lato ci sono ristoratori che hanno ricevuto regolarmente il denaro promesso, difatti, non sempre è stato così: emblematico il caso dei proprietari di un locale a Roma che hanno ricevuto una cifra talmente misera dall’Inps da considerarla una presa in giro.

 

Visto l’incredibile numero di condivisioni del mio post di due giorni fa, rimbalzato ancora di più ieri con gli articoli…

Pubblicato da Dimitri Bianchi su Giovedì 12 novembre 2020

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