Il Viminale vuole stringere ulteriormente sulle misure restrittive già in vigore dopo l’ultimo Dpcm del Premier Giuseppe Conte.
Le misure inserite nell’ultimo Dpcm di Palazzo Chigi, per il momento, sembrano non bastare a frenare la crescita dei contagi da Covid. Di giorno in giorno nuove Regioni passano dal giallo all’arancione vivendo nel terrore di diventare presto anch’esse zone rosse come già lo sono Lombardia, Calabria, Valle d’Aosta e Piemonte, sottoposte ad un lockdown simile a quello della scorsa primavera anche se più soft. Ma la situazione di molti ospedali è già critica al punto che in alcuni comuni si è arrivati a dover allestire posti letto nelle chiese spostando le panche e le sedie destinate ai fedeli per le Messe. Addirittura il virologo Giorgio Palù – uno dei più restii ad una nuova chiusura totale dell’Italia – ha ammesso che i medici si vedono già costretti a scegliere chi intubare e, quindi, chi salvare.
Lo scorso weekend, nonostante il “cartellino rosso” i parchi milanesi hanno visto una grande affluenza così come piene di gente sono le strade e le piazze dei diversi quartieri del capoluogo lombardo. Milano è l’attuale epicentro del virus ma molti sembrano non volersene rendere conto e vivono come se nulla fosse. Come se il rischio non ci fosse. Ma la situazione non è stata molto diversa in altre città come a Palermo dove file lunghissime di persone popolavano i mercatini; oppure Napoli dove, approfittando del bel tempo, a decine si sono riversati sul lungomare. Ma gli assembramenti non sono mancati neppure a Bologna, Firenze e Roma. Nel primo weekend “post Dpcm” sono state sanzionate ben 944 persone in tutta la penisola mentre 110 sono state denunciate per aver violato l’obbligo di quarantena. E si è riscontrata, talvolta, una inosservanza delle norme anti Covid quali il rispetto del distanziamento sociale e il corretto utilizzo della mascherina.
Per questo motivo il Viminale ha deciso che è il momento di un’ulteriore stretta, specialmente nei fine settimana. Il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti nella quale ha ribadito l’urgenza di chiudere tutti i luoghi nei quali possono generarsi assembramenti come, ad esempio, le piazze. Inoltre Frattasi ha chiesto che vengano intensificati i controlli A seguito della circolare il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha subito richiamato i questori al fine di pianificare controlli serrati e verifiche in modo da mettere in atto tutti i mezzi a disposizione per frenare questa seconda impennata di contagi.