Se le Regioni non accettano le nostre disposizioni chiudiamo tutto il Paese, dice il Premier Conte

Il Premier Giuseppe Conte fa il punto della situazione sulla suddivisione dell’Italia in tre fasce. E paventa l’ipotesi di un lockdown generalizzato.

Coronavirus_Conte_lockdown 07.11.2020 Leggilo.org
Giuseppe Conte/Facebook

La divisione delle Regioni italiane in tre fasce stabilita dal Ministro della Salute Roberto Speranza, com’era prevedibile, non è andata giù ai governatori che delle Regioni “rosse”. Il lombardo Attilio Fontana ha accusato il Governo di essersi basato su dati risalenti ad almeno dieci giorni addietro. Mentre il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha espresso la sua contrarietà a dover tenere chiuse le pizzerie di Torino mentre a Napoli tutto resta aperto poiché la Campania è in fascia gialla. E su Napoli non soggetta a lockdown, a dire il vero, si è recentemente dichiarato contrario anche il virologo Walter Ricciardi, consigliere del medesimo ministro Speranza che ha, invece, deciso di lasciarla aperta. Ora a fare il punto della situazione è intervenuto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che – in un’intervista al Corriere della Sera – richiama le Regioni ad essere responsabili e, soprattutto, unite con il Governo. Il Primo Ministro ha affermato:”Nessuno ha mai messo in discussione, prima di adesso, questo meccanismo. Rifiutarlo significa portare il Paese un nuovo lockdown generalizzato. Sarebbe ingiusto imporre le stesse misure che stiamo applicando alle Regioni rosse anche a cittadini che vivono in territori in condizioni meno critiche. Unità significa solidarietà, non omogeneità”. E sulla questione – che sta lasciando molti perplessi – della Regione Campania, ad un passo dal lockdown fino a due settimane fa, inserita nella fascia gialla, Conte specifica che i parametri da prendere in considerazione sono molteplici e non solo la diffusione del Covid. “Sono ben 21 i parametri che riassumono la condizione di rischio dell’intero territorio, con particolare riguardo allo stress prodotto sui servizi sanitari. Perché una regione meno sofferente dovrebbe subire le medesime restrizioni applicate a una regione più sofferente?“. Il Premier fa leva, insomma, su quanto sarebbe ingiusto da parte delle Regioni in fascia rossa pretendere che le medesime restrizioni fossero imposte anche ai cittadini di Regioni dove il rischio è molto più basso. Ma risulta difficile pensare che il sistema sanitario della Campania possa reggere meglio di quello lombardo o piemontese. Soprattutto considerando che lo stesso governatore Vincenzo De Luca era intenzionato a chiudere tutto. Il Premier, in seguito alle accuse dell’Opposizione che insinuano una volontà di penalizzare le Regioni di Centrodestra, assicura che in questa situazione il colore politico non c’entra nulla con il colore della fascia in cui i territori sono stati inseriti. Come precisa che in questo preciso momento la sua priorità non sono i sondaggi che vedono calare i suoi consensi: ora la priorità – secondo le parole di Conte – è che a calare siano la curva epidemiologica e i ricoveri.

Le Regioni e i dati truccati

Il Premier si esprime anche su un altro tasto dolente sollevato su cui ha posto l’attenzione, qualche giorno fa, il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova. La questione è la seguente: come si fa ad essere sicuri che, per non finire in fascia rossa, alcune Regioni non abbiano comunicato “dati truccati“? “Non oso neppure pensarlo. Significherebbe mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini, con condotte penalmente rilevanti” – sostiene il Premier che spiega come, nel corso della Conferenza delle Regioni, si sia convenuti verso alcune modifiche al fine di migliorare ulterormente il monitoraggio sulla curva epidemiologica del Covid.”La Conferenza delle Regioni ha designato tre esperti a far parte della cabina di regia. Gli esiti del monitoraggio, infine, vengono condivisi anche dal Comitato tecnico scientifico. Infine ho voluto che nel decreto ristori bis fosse inserita una norma per rendere ancora più trasparente il meccanismo di monitoraggio, in modo che la comunità scientifica e tutti i cittadini possano accedere a queste informazioni”. Nelle scorse ora il Ministro Speranza ha pre annunciato che, in base alla situazione dei contagi che si verificherà nelle prossime 48 ore, è probabile che altre Regioni si coloreranno di rosso. Tuttavia più Regioni in fascia rossa significa anche più attività chiuse e, dunque, più sussidi statali da erogare. Ma sotto questo aspetto il Primo Ministro non sembra particolarmente preoccupato in quanto spiega che nel nuovo decreto ristoro è stato inserito un apposito fondo proprio finalizzato ad erogare più risorse.

Infine il Presidente del Consiglio non poteva esimersi dal pronunciare due parole anche sul prossimo Natale a cui, ormai, manca poco più di un mese. Il Natale è la festa della famiglia per antonomasia e in tanti ci stiamo chiedendo se e come potremo festeggiarlo. Senza sbilanciarsi né scomporsi, Conte si limita ad aggiungere: “Non immagino un natale con baci, abbracci e tombolate”.

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