L’assessore alla Sanità della Regione Puglia, l’epidemiolfo Pierluigi Lopalco, fa la sua previsione sull’andamento dell’epidemia in vista del Natale.
Con la nuova crescita dei contagi, che ha portato ad una serie di ulteriori restrizioni introdotte dal nuovo Dpcm varato dal Governo, aumentano sempre di più i dubbi sulle modalità in cui sarà eventualmente possibile festeggiare il Natale 2020.
Sulla questione, per la verità, ci si interroga un po’ dappertutto, almeno in Europa, con il tema che ha occupato in maniera importante il dibattito pubblico francese degli ultimi giorni.
Ora, all’indomani del varo delle nuove misure restrittive, anche in Italia si comincia a discutere sulle prospettive che riguardano le festività natalizie. E se il Premier Giuseppe Conte – nel corso della sua conferenza stampa – ha frenato sulla possibilità di trascorrere un Natale come quelli cui siamo abituati – “Non ho mai detto che ci sarà un Natale con veglioni, cenoni, baci e abbracci. Penso che rispettando le regole, possiamo arrivarci con un margine di serenità“, ha precisato – sull’argomento è intervenuto anche il virologo ed assessore alla Sanità della Regione Puglia Pierluigi Lopalco. Ai microfoni di Un giorno da Pecora, trasmissione in onda su Rai Radio1, lo scienziato ha ipotizzato che questa seconda ondata possa avere una durata di circa due mesi, con la speranza, quindi, che i dati possano segnare un trend di forte discesa in coincidenza con il periodo natalizio. E’ però di tutta evidenza che il Natale, con la vicinanza tra le persone all’interno delle case e con i tradizionali cenoni, possa rappresentare una circostanza a rischio per la diffusione del virus. In questo senso Lopalco raccomanda sin da ora una certa attenzione, soprattutto per quel che riguarda la quantità di invitati riuniti a tavola, che secondo l’assessore pugliese non dovrebbero superare le sei o sette persone.
Interpellato poi sulla misura del coprifuoco alle 22, che scatterà su tutto il territorio nazionale a partire da domani, Lopalco ha mostrato proposto una propria interpretazione: “Credo che in questo momento, nella stragrande maggioranza delle città italiane, dopo le 22 ci sia già ben poco movimento“, ha detto lo scienziato evidenziando che una misura di questo tipo si sarebbe potuta rendere più efficace se anticipata come minimo di un’ora, alle 21. Il senso della misura, tuttavia, rimane secondo Lopalco molto chiaro: “Il messaggio è ‘tutti a nanna dopo Carosello’“. Un provvedimento – ha poi precisato l’assessore – che non può essere basato su evidenze scientifiche e che, quindi, ritiene sia stato introdotto soprattutto per via di un certo “potere comunicativo” che la caratterizza e che lascia intendere che, al di là dello studio o del lavoro, si debba rimanere il più possibile in casa. Nessun tipo di svago o relax, almeno in questa fase e invita tutti i fuorisede che si trovino nelle aree incluse nella zona rossa ad agire con prudenza, per evitare scene, come quelle dello scorso inizio marzo, di assalti alle stazioni ed ai treni diretti al Sud: “Gli studenti del Sud che vivono nelle zone rosse e vogliono tornare a casa, secondo il nuovo Dpcm, possono farlo, quindi non c’è motivo di assaltare i treni“.