Una tragedia causata con tutta probabilità dalla fitta nebbia di San Donà di Piave l’incidente che è costato la vita ad Alessio Bragato: aveva appena 22 anni.
C’era una fitta nebbia quando Alessio Bragato, un giovane residente di Eraclea, ha preso la sua Citroen C3 per tornare da una cena con gli amici a San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Forse, per gli investigatori che hanno effettuato i rilievi del caso è stata proprio questa la causa principale dell’incidente in cui è rimasto coinvolto il giovane, finendo con l’auto in una scarpata lungo la provinciale 53.
A scoprire l’accaduto è stato il padre di Alessio Bragato, Alfio che al suo risveglio alle 6 di Domenica si è accorto che il figlio non era ancora rientrato in casa: preoccupato, l’uomo ha chiamato i soccorsi segnalando la scomparsa del giovane ed ha preso la sua vettura, percorrendo a ritroso la provinciale in cerca di Alessio. Alfio è riuscito a trovare l’auto del figlio nella scarpata e si è precipitato verso il giovane prestandogli i primi soccorsi. Sfortunatamente, il 22enne non ce l’ha fatta ed è morto mentre aspettava con il padre i soccorsi, arrivati poco dopo.
La mancanza di testimoni presenti sul luogo dell’ennesimo incidente occorso quest’anno rende difficile una precisa ricostruzione della dinamica dei fatti ma i soccorritori e la Polizia concordano sul fatto che la fitta nebbia presente nella zona potrebbe aver impedito al ragazzo di vedere correttamente la strada, portandolo ad uscire dalla carreggiata. Gli amici di Alessio, sconvolti dalla tragedia, hanno raccontato che il giovane era completamente sobrio quando li ha lasciati per rincasare, escludendo decisamente che potesse non essere in condizioni ottimali per mettersi alla guida.
Alessio si era diplomato presso l’Istituto Mattei e lavorava come elettricista ad Eraclea, dove era molto benvoluto: “Era un bravo ragazzo”, dicono i compaesani colpiti dal lutto. A poca distanza dal luogo dello schianto, sono occorsi tempo fa altri due incidenti mortali: il 18 ottobre infatti una BMW si è ribaltata sulla stessa strada, uccidendo un altro ragazzo di 22 anni. Il 30 ottobre a perdere la vita era stato un uomo di 64 anni, colpito da un infarto dopo essere uscito di strada. Per questo, non tutti sono convinti che l’incidente fosse inevitabile: “Se ci fosse stato un guard rail in quel tratto di strada, mio nipote sarebbe vivo. Pensano solo a fare cassa con le multe, non a proteggere chi guida”, ha dichiarato lo zio del giovane.
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