Oltre 250.000 richieste per il rimborso dei bonus modalità mentre l’incassso di molte attività cala vertiginosamente. E arriveranno nuove chiusure.
Sembra aver riscosso un discreto successo l’iniziativa del bonus per la mobilità, promossa dal Ministero dell’Ambiente del Governo Conte – gestito dal ministro Sergio Costa – che ha spinto tanti cittadini in tutta Italia ad acquistare biciclette, monopattini elettrici ed altri veicoli ecologici previa il rimborso fino al 60% della spesa per l’acquisto. Le pratiche per recuperare tale somma sono partite alle 9 di questa mattina e stando al portale del Ministero su cui si deve seguire l’iter per ricevere il denaro o per ottenere il bonus, nel caso l’acquisto non sia ancora stato portato a termine.
Al bonus – ricorda il Ministero – hanno accesso tutti i cittadini maggiorenni con residenza presso un comune incluso nell’area delle 14 città metropolitane inserite nella lista che vanno da Milano e Torino al nord passando per Roma fino ad arrivare a Reggio Calabria e Catania. Il buono si propone di rimborsare la spesa se effettuata tra il 4 maggio e il 3 novembre dell’anno corrente o – tornando al caso di chi dovesse ancora fare richiesta – nei 30 giorni successivi all’erogazione.
Alle dieci di mattina – stando al sistema – le persone in attesa erano già 250.000 con un picco di 800 persone nei primissimi istanti dell’apertura del portale: cifre che lasciano intendere il successo dell’iniziativa del bonus mobilità. Un’operazione da 210 milioni di euro – anche se sono 215, secondo la piattaforma – che dovranno accontentare le esigenze di almeno 600.000 persone che hanno fatto domanda del bonus o che lo faranno nell’immediato futuro, stando alle statistiche presentate dalla Confindustria del settore.
Il bonus mobilità arriva puntualmente, altri sussidi no
Tuttavia, viene spontaneo chiedersi se questo investimento fosse così importante di fronte alla drammatica situazione economica in cui versano altri settori come quello del turismo e della ristorazione che proprio in queste ore hanno denunciato perdite terrificanti: sindacati come l’Epat, l’Ascom e il Cna hanno pubblicato dati agghiaccianti secondo cui nella prima settimana di chiusura anticipata per i locali, gli esercizi commerciali hanno accusato una perdita di un miliardo e 700.000 euro. E la cosa peggiore è che i dati raccolti riguardano esclusivamente il Piemonte, dove è stato effettuata l’indagine di mercato.
Claudio Ferraro, presidente dell’Epat, parla di un vero e proprio martirio delle attività che aspettano ancora i bonus promessi dal Governo Conte – che peggiorerà ancora in vista del periodo natalizio: “Le feste natalizie sono solitamente il periodo di maggiore guadagno per il settore terziario. Il Governo deve accelerare l’erogazione dei fondi che comunque rimborseranno solo il 50% degli introiti previsti“, le sue parole. Fondi che tardano ad arrivare, a differenza del bonus mobilità che è stato puntualmente rimborsato.
Una situazione che sembra destinata a peggiorare dato che sono nell’aria provvedimenti ancora più restrittivi che potrebbero chiudere totalmente ristoranti e pasticcerie proprio a ridosso del periodo di maggiore guadagno. A questi esercizi, potrebbero aggiungersi parrucchieri, estetisti, tatuatori ed altre attività che il Governo continua a ritenere “non essenziali”. Una situazione drammatica che richiede interventi immediati, come hanno ricordato al premier anche alcuni deputati di diversi schieramenti – come Lega e Italia Viva – in Parlamento: “La gente non scende in strada per divertirsi ma perchè è disperata”, ha detto a Conte il deputato Claudio Borghi proprio poche ore fa.