Lockdown a piccoli passi. E’ questa la scelta del Governo che ha rinunciato a strappi improvvisi lasciando che siano gli italiani, tra mezze parole e promesse di volta in volta disattese, a capire da soli che aria tira, senza dirglielo in faccia. Ma siamo ormai alla resa dei conti.
Il premier si è dovuto arrendere: al PD, al Comitato Tecnico Scientifico, all’evidenza. E allora ecco che compie un altro passo verso il Lockdown totale dopo l’ennesimo, lungo vertice di Governo, nel giorno in cui i contagi hanno raggiunto un nuovo picco, impensabile fino a poche settimane fa. E invece tutto ha cominciato a prendere un ritmo spaventoso, che non rallenta. La Maggioranza a Palazzo Chigi ha preso atto dei dati forniti dal Cts e, a quel punto, c’era poco spazio di manovra davvero. L’incontro ha visto le presenza del professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, del professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, e del dottor Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, oltre al commissario Domenico Arcuri. Un vero e proprio Governo ombra, o quasi.
Durante l’incontro, riferisce Palazzo Chigi, ci sarebbe stata “l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica – da parte degli esperti – e sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità”.
Si è valutato l’indice Rt – relativo all’incremento del contagio – e alle condizioni del Sistema Sanitario Locale. E così il Governo ha deciso. Ecco allora il primo passo sarà la stretta sui territori, inevitabilmente. Le Regioni saranno sentite già domani, per decisioni che sono in gran parte già delineate. Le aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova, Torino, parti del Veneto e su alcune Regioni del Sud subiranno limitazioni pesanti. Ma oltre a queste parti d’Italia sarà l’intero Paese a subire una stretta ulteriore. E’ dunque in arrivo l’ennesimo Dpcm, da approvare lunedì.
Troppi elementi hanno indotto a bruciare le tappe. Il programma originario prevedeva lockdown territoriali rigidi per le aree metropolitane o Regioni con Rt oltre il 2 e dopo, eventualmente, un Dpcm nazionale entro metà della prossima settimana. Ma i numeri parlano fin troppo chiaro. E tuttavia la stretta non sembra abbastanza e non convince molti. Tra questi il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che dice: “E’ una stupidaggine chiudere Milano e Napoli, non servono misure “mezze, mezze”. E’ il momento di interventi di carattere nazionale“.
La strategia dell’Esecutivo potrebbe essere quella di restrizioni sull’intero territorio nazionale insieme a ordinanze locali più restrittive, dei veri e propri lockdown mirati. Potrebbero ricadere tre le regole di carattere generale quelle concernenti i negozi, i bar e i ristoranti, e probabilmente anche parrucchieri e centri estetici, sottoposti ad ulteriori strette, così come alcune attività sportive.
Sulle scuole il Conte ha rotto gli indugi ormai da tempo e ha accettato senza polemiche che in alcune aree del Paese la didattica in presenza verrà stabilita dai Governatori, con buona pace del Ministro Azzolina. Solo ipotesi, per ora. Ma ben avviate a diventare realtà, fra pochissime ore.
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