La seconda ondata di Covid sta cogliendo impreparati non solo gli ospedali ma anche i cimiteri dove le salme restano in attesa.
I dati del Ministero della Salute relativi alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – aumentano di 31.084 unità che fanno salire il totale a quota 647.674. Nelle ultime ventiquattro ore 199 morti che portano il numero complessivo delle vittime a 38.321. Da ieri sono stati effettuati 215.085 tamponi.
Gli attualmente positivi sono 325.786. I dimessi e i guariti salgono a 283.567 con un incremento di 4285 persone. I pazienti ricoverati sono 18.740, +1125 mentre nelle terapie intensive 1746, +95 rispetto a ieri.
Siamo rimasti parecchio perplessi davanti alla rivelazione di un medico dell’ospedale di Pisa che ha spiegato che alcuni pazienti Covid restano in attesa anche 24 o 46 ore prima di poter essere ricoverati a causa della mancanza di posti letto. Ora la preoccupazione maggiore è che, con il nuovo boom di contagi, gli ospedali non reggano. Ma c’è un’altra emergenza di cui nessuno parla: quella dei cimiteri. Ricorderemo tutti le immagini – al limite dell’inumano – delle bare portate via da Bergamo per mancanza di posti nei cimiteri cittadini. Figli che non sapevano più dove fossero state portete le salme dei genitori, senza neppure il conforto di una tomba su ccui poter portare un fiore.
Ma il dramma potrebbe ripetersi. Non a Bergamo però. Non ancora, quantomeno. L’allarme questa volta arriva da Roma: nella camera mortuaria del cimitero Flaminio ci sono in attesa 900 salme e 250 resti. A renderlo noto è stata Ama Cimiteri Capitolini, in una comunicazione rivolta alle agenzie funebri romane. Nel comunicato s legge: “Avendo ormai raggiunto la capienza massima di salme ospitabili nella camera mortuaria del Cimitero Flaminio, a partire da lunedì 2 novembre le salme destinate alla cremazione dovranno essere recapitate presso la camera mortuaria del cimitero Verano”. Tuttavia il problema non viene risolto ma solo spostato da un cimitero ad un altro. Che succederà, infatti, se i morti continueranno a crescere e anche il cimitero Verano si riempirà? Che fine faranno queste salme? Portate in altre città come quelle di Bergamo della scorsa primavera? Nella nota inviata alle agenzie funebri viene puntualizzato che al cimitero Flaminio non saranno accettate nuove richieste di cremazione fino al raggiungimento di un adeguato spazio disponibile.
Si è giunti a questa tremenda situazione per due ragioni. La prima è certamente da ravvisare nell’aumento dei decessi in seguito a questa nuova ondata virale: nel mese di ottobre si è registrato un aumento dei morti pari al 20% rispetto all’ottobre 2019, circa 500 decessi in più. Tuttavia vi è anche una parte di responsabilità da attribuire alle istituzioni. Infatti sulla questione è intervenuto Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio che ha spiegato che questi problemi erano stati segnalati già da tempo al Campidoglio il quale, ad oggi, non ha ancora fatto nulla. Di Cola ha dichiarato: “Si grida allo scandalo ma è uno scandalo ampiamente annunciato, i nodi stanno venendo al pettine e sono tutti dovuti alla negligenza del Campidoglio”. Il sindacalista spiega che già a partire dal 2017 esistevano progetti per l’ampliamento del cimitero Laurentino e per l’implementazione degli impianti crematori di Roma. Ma il Comune non ha mai portato avanti tutti i passaggi tecnici necessari. E questo è il risultato. Un tragedia preannunciata dunque che va ad ampliare, ulteriormente, il dolore di quelle famiglie afflitte da un lutto in un momento così difficile per tutto il Paese e in cui tutti siamo più vulnerabili.
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