Abbiamo chiuso per evitare che la gente usi i mezzi pubblici per recarsi al bar, dice Conte

Dopo le proteste a Napoli, Milano e Torino per il Dpcm, il Premier Giuseppe Conte cerca di calmare gli animi. Tra le ragioni dietro la chiusura, il funzionamento scadente dei trasporti pubblici.

Conte GETTY 27 ottobre 2020

“Comprendo la sofferenza e la rabbia dei cittadini ma la chiusura è necessaria”. Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte apre la dichiarazione ufficiale con cui spiega le ragioni che lo hanno portato ad approvare l’ultimo Dpcm, le cui misure vanno a colpire – soprattutto – ristoranti, bar , palestre, cinema e teatri un settore già messo in crisi dal lockdown e che adesso protesta vivacemente. A detta del Premier, nonostante i gravi danni che l’economia subirà da queste nuove chisure mirate, la situazione non consente l’adozione di mezze misure: ” La curva dei contagi deve scendere altrimenti il contagio andrà fuori controllo. Per questo motivo, abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che possono farci abbassare la guardia, tutte le chiusure sono mirate a far restare le persone a casa. Il vero nemico è il virus”.

Il Premier ha anche riconosciuto un grave demerito delle istituzioni riguardo la gestione dell’emergenza – che anche secondo tanti scienziati e medici , è stata tutt’altro che impeccabile. E uno dei nodi cruciali restano i mezzi del trasporto pubblico. Ma, da quanto dichiarato dal premier, l’unica soluzione è creare meno afflusso proprio attraverso restrizioni in quanto, al momento, non è possibile un potenziamento della rete dei trasporti: “Bisogna ridurre l’afflusso di persone sui mezzi pubblici: è impossibile pensare di acquistare in tempi brevi centinaia di nuove vetture per ridurre la concentrazione di persone in metro, sugli autobus e sui treni”.

Il premier aggiunge: “andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo in occasioni di uscita come l’attività sportiva in palestre e piscine. Stessa cosa abbiamo fatto la sera: abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa…”

In occasione del discorso in merito all’ultimo Dpcm, Conte non ha trascurato le proteste dell’Opposizione che hanno attaccato l’ennesima decisione restrittiva presa dal Governo dall’inizio dell’emergenza. A detta del Premier, non è questo il momento per i dibattiti politici: “Le decisioni prese dal Governo sono state sofferte. Chiedo a tutti gli schieramenti politici di non gettare benzina sul fuoco per ottenere qualche punto in più nei sondaggi“. E alle categorie maggiormente penalizzate, Conte rivolge una promessa: “Arriveranno soldi certi e rapidi per chi è stato duramente colpito dalla crisi. Stiamo lavorando ad un decreto per stanziare un’ingente quantità di fondi per i lavoratori in difficoltà”.

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