Sono sempre di più le voci che chiedono al Governo di decidere per un secondo lockdown nazionale prima che sia troppo tardi.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – compresi attualmente positivi, morti e guariti- salgono di 21.994 unità. Nelle ultime ventiquattro ore 221 morti che fanno salire il numero complessivo delle vittime a 37.700.Da ieri sono stati effettuati 174.398 tamponi.
Gli attualmente positivi sono 255.090, + 18.406 rispetto a ieri. I dimessi e i guariti salgono a 271.988 registrando un incremento di 3362 persone. I pazienti ricoverati con sintomi sono 13.955, +958 mentre nelle terapie intensive 1411 assistiti, +127.
Il Governo – secondo quanto ripetuto più volte dal premier Giuseppe Conte – sta facendo di tutto per evitare un secondo lockdown nazionale che, economicamente parlando, l’Italia non può proprio permettersi. Per questo il nuovo Dpcm impone misure restrittive molto rigide in modo da scongiurare una seconda chiusura totale di tutto il Paese. Ma i contagi continuano a salire e sono sempre di più le voci che chiedono al Premier di prendere decisioni coraggiose e – all’occorrenza – impopolari prima che sia troppo tardi.
Il responsabile del Coordinamento Covid per i reparti dei pronto soccorso della Lombardia, Guido Bertolini, afferma: “L’unica cosa che si può fare è chiudere tutto, un lockdown a livello nazionale. La situazione nei pronto soccorso ormai è drammatica e non solo in Lombardia“. Al suo appello si aggiunge quello del virologo – e consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza – Walter Ricciardi che chiede un secondo lockdown ma solo nelle aree maggiormente colpite come la Lombardia e la Campania. In Campania il governatore Vincenzo De Luca aveva, in effetti, decretato un secondo lockdown ma poi è tornato sui suoi passi. Mentre il governatore della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, esclude categoricamente un altro lockdown nella sua Regione. La preoccupazione principale – specifica Ricciardi – è di mandare nuovamente al collasso gli ospedali. Infatti, spiega il virologo, crescono in misura esponenziale i ricoveri dei pazienti con sintomi e dei pazienti che necessitano di cure intensive.
Tuttavia, un recente rapporto presentato dall’Università cattolica, ha mostrato che nessuna Regione ha superato il livello soglia del 30% – stabilito dal Ministero della Salute nella circolare del 30 aprile – dei ricoveri nelle terapie intensive. Tutte le Regioni, per il momento, sono al di sotto di tale limite. E una ricerca effettuata da uno studioso della Standford University – basata sulla comparazione di 61 studi – evidenzia che il tasso di mortalità da Covid nella popolazione under 70 è in media dello 0,5%. Ma anche l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia come attualmente circa l’80% di tutti coloro che contraggono il virus sono asintomatici o paucisintomatici. Mentre nei primi tre mesi dell’epidemia gli asitnomatici rappresentavano appena il 15,1%, ora sono il 56,5%.
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