Dopo le parole di Papa Francesco in merito alle unioni civili tra coppie omosessuali, in Vaticano si apre una frattura. Interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini.
Le inaspettate parole di apertura di Papa Francesco sulle unioni civili per le coppie omosessuali hanno generato una certa confusione. All’interno del mondo cristiano ma non solo. Perché si tratta anche di una questione politica. Il leader della Lega Matteo Salvini, portavoce di un partito eticamente conservatore, durante la trasmissione Stasera Italia, in onda sulle reti Mediaset, ha dichiarato: “Rispetto le parole del Santo Padre. A me interessa che non ci vadano di mezzo i bambini. Per quello che mi riguarda, un bambino ha una mamma e un papà e su questo non torno indietro”. La Lega, infatti, non ha mai avuto posizioni di discriminazione verso il mondo gay ma sotiene , da sempre, la famiglia tradizionale ed è, dunque, contraria alle addozioni da parte di coppie gay come alla pratica della gestazione per terzi.
Meno concilianti, invece, le parole del Cardinale Muller il quale si è espresso con toni rispettosi ma netti nei confronti della posizione espressa dal Pontefice. “Il Papa non è al di sopra della parole di Dio. Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, il matrimonio e la famiglia”. Muller spiega che le parole di Papa Francesco hanno mandato in confusione molti fedeli che non capiscono più la posizione da tenere. E anche all’interno del Vaticano ci sono tutte le premesse per uno scontro tra tradizione e innovazione. Anche perché in molti temono che accettare le unioni civili porterà, lentamente, ad accettare anche il matrimonio tra individui dello stesso sesso. E matrimonio, per un cristiano, significa famiglia e figli. Il Cardinale Muller puntualizza senza tanti giri di parole: “Sono Cardinale e sto sempre dalla parte del Papa ma non a tutte le condizioni. Non è una lealtà assoluta perché la prima lealtà è alla parola di Dio. Il Papa è vicario di Cristo, non è lui stesso Cristo”.
Ad ispirare il Santo Padre in questo percorso di apertura verso le coppie omosessuali sono stati anche Andrea Rubera e Dario De Gregorio, una coppia gay con tre figli. I due uomini si sono conosciuti nel 1986 ai tempi dell’Università, si sono innamorati e sposati in Canada nel 2009. Attraverso la gestazione per altri, hanno fatto nascere i loro tre bambini: Artemisia, Cloe e Iacopo. “Siamo una famiglia assolutamente normale, facciamo le cose che fanno tutte le famiglie con tre bambini e i nostri bambini crescono come i bambini delle coppie non omosessuali”. Dario e Andrea sono entrambi cattolici. Andrea qualche tempo fa riuscì a far arrivare al Pontefice una lettera in cui spiegava che lui e il suo compagno avevano il desiderio di far crescere i loro bambini nell’ambito della fede cattolica ma che temava eventuali discriminazioni all’interno della parrocchia. Papa Francesco, per tutta risposta, incoraggiò la coppia a far frequentare ai loro tre figli la Chiesa. “Papa Francesco mi telefonò e mi disse: ‘Andrà tutto bene’ “ – spiega Andrea. Dario e Andrea fanno parte dell’associazione Nuova Proposta che raccoglie omosessuali e transessuali di fede cattolica: “Il Vangelo è un messaggio di grande libertà, spinge ad essere se stessi e a creare felicità. Noi lo abbiamo fatto: abbiamo creato tre vite che senza di noi non sarebbero mai esistite”.
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