Vladimir Luxuria si esprime sulle parole di Papa Francesco: “Esistono ancora uomini capaci di fare rivoluzioni umane”.
Le persone omosessuali hanno diritto a stare in una famiglia, sono figli di Dio. Nessuno può essere espulso da una famiglia e non gli si può rendere la vita infelice per questo. Per questo, ciò che dobbiamo fare è “una legge di convivenza civile”, perché gli omosessuali “hanno il diritto di essere coperti legalmente“. Sono le parole testuali di Papa Francesco, pronunciate all’interno del nuovo film documentario “Francesco”, diretto da Evgeny Afineevsky, regista ebreo americano di origini russe, che è stato presentato al Festival del cinema di Roma. Non era mai successo prima che un Papa si pronunciasse così esplicitamente sul tema delle coppie omosessuali. Ed è la prima volta che un Pontefice chiede una esplicita “copertura legale”, in favore delle coppie, beneficiando quindi il diritto alle unioni civili.
Se le parole del Papa hanno scosso la parte più conservatrice del mondo cattolico, che si è pronunciata nettamente contraria alla possibilità ventilata da Papa Francesco, lo hanno fatto altrettanto – ma in senso contrario, ai tanti attivisti per i diritti delle persone LGBTIQ+. È il caso di Vladimir Luxuria, attivista ed ex parlamentare, che ha espresso sui social la sua grande soddisfazione per le parole pronunciate: “Esistono ancora uomini capaci di fare rivoluzioni umane”, ha detto Luxuria su Twitter. Per l’attivista, le parole pronunciate dal Papa sulle unioni civili aprono le porte della Chiesa, e sono anche un ponte di dialogo, nonchè un gesto di coraggio, di comprensione, di inclusione e di amore. “Esistono ancora uomini capaci di fare rivoluzioni umane”, conclude.
La Parlamentare è alle prese in questi giorni con il Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, un festival cinematografico con una selezione di film dall’orientamento e dalle tematiche gay e lesbiche, la cui serata di inaugurazione della sua trentacinquesima edizione, prevista ieri, è stata annullata per ragioni di salute della madrina Gina Lollobrigida “sulla cui presenza di assoluto rilievo era stato costruito l’intero evento” dicono gli organizzatori del festival. “Purtroppo, in accordo con il Museo Nazionale del Cinema abbiamo dovuto prendere questa decisione per evitare di sottoporre l’amica Gina Lollobrigida a uno stress che potesse aggravare il suo lieve malessere che comunque, fortunatamente non desta preoccupazione”. Sono state le parole di Luxuria, direttrice del Festival.
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