Servono nuovi, efficaci interventi per contenere il Coronavirus secondo il professor Walter Ricciardi del Cts che riconosce il fallimento del piano di contenimento e i demeriti del Governo.
La situazione legata al Coronavirus in Italia sta peggiorando giorno dopo giorno al punto che in numerose città si considera seriamente l’adozione di misure estreme come il coprifuoco dopo le 24.00: il professor Walter Ricciardi, membro di rilievo del Comitato Tecnico Scientifico al fianco del Governo Conte nella gestione dell’emergenza non ha intenzione di indorare la pillola e ammette pubblicamente il fallimento delle misure di contenimento legate al sistema sanitario: “Le misure adottate in un clima di collaborazione non proprio eccellente tra Regioni e Stato stanno causando una situazione confusa: ci sono città dove il virus è già fuori controllo e quando non si riesce a controllare una pandemia bisogna intervenire in modo più drastico”.
Sono principalmente tre le città dove il Coronavirus a detta di Ricciardi è ormai fuori controllo: “Milano, Napoli e forse Roma: qui il virus è ormai praticamente impossibile da tracciare. Serve un intervento diverso e deciso”, le parole del medico. Al giorno d’oggi, sono 15.199 i nuovi casi registrati in tutto il paese su 177.848 tamponi effettuati: Milano in particolare – una delle metropoli citate dal medico – conta 1.858 nuovi casi, quasi un quarto di tutti quelli registrati nella Regione Lombardia che anche nella prima fase della pandemia è stata la più colpita.
Anche il Presidente del Cts Agostino Miozzo non nasconde la propria amarezza di fronte al fallimento delle misure del Governo nel contenere la pandemia: “Vedo auto in coda per 10 ore per un test del tampone e mi viene da chiedermi se la sanità abbia davvero ricevuto i mezzi ed i fondi necessari per arginare l’emergenza. A mio parere, dobbiamo ammettere di non aver fatto tutto il possibile per evitare questa situazione”, le parole dello scienziato che di fatto sembra confermare l’ipotesi che il Governo si sia fatto trovare impreparato dalla seconda ondata di contagi.
Fallita la fase di contenimento del Coronavirus, come affermano Ricciardi ed i suoi colleghi, cosa rimane da fare per mitigare le conseguenze dell’aumento dei contagi? Secondo il professor Luca Richeldi che presiede il dipartimento di pneumologia dell’Ospedale Gemelli di Roma ci sono ancora degli interventi sulla Sanità che potrebbero prevenire un sovraffollamento delle terapie intensive, una delle maggiori preoccupazioni dei medici: “Un modo per prevenire il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva è la somministrazione di ossigeno a domicilio per i malati gravi. In vista dell’inverno questo accorgimento contribuirebbe ad alleggerire il carico del personale sanitario e degli ospedali”, afferma lo specialista.
“La priorità rimane comunque potenziare il sistema dei test. Il Cts è molto impegnato in questo senso, il sistema per individuare i nuovi malati sul territorio nazionale deve assolutamente migliorare e diventare più efficente”, ricorda il professor Miozzo, insistendo sulla necessità di effettuare più tamponi e in modo più rapido. Un altro specialista del Gemelli, il direttore del reparto di Scienze di laboratorio ed infettivologiche Maurizio Sanguinetti, denuncia un’altra grave lacuna del sistema sanitario che va risolta per assicurare un potenziamento della Sanità regionale in vista della nuova fase dell’emergenza: “L’impatto della pandemia è stato catastrofico dal punto di vista logistico: abbiamo difficoltà nel mantenere un approvigionamento costante di mascherine, camici e altri dispositivi di protezione individuale. Bisogna intervenire subito“.
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