Mentre il numero dei nuovi contagi spaventano, Papa Francesco critica la speculazione finanziaria ma avverte: le tasse vanno pagate. Il Governo sembra sulla stessa strada: manovra “espansiva” dove ogni euro deve generare lavoro e no all’aumento delle tasse
Papa Francesco ha le idee chiare su una serie di problemi politici ed economici che travolgono l’Italia e il mondo, e non perde l’occasione di esprimere il suo parere, come guida spirituale e come capo della Chiesa Cattolica. Ieri il Pontefice ha commentato, prima dell’Angelus, uno dei brani del Vangelo più noti in assoluto: il celebre passaggio evangelico del “Date a Cesare quel che è di Cesare”. Che racconta la domanda rivolta a Gesù sull’opportunità per gli ebrei di pagare il tributo ai Romani, a cui erano sottoposti. “A quel tempo, in Palestina, la dominazione dell’Impero Romano era mal tollerata, anche per motivi religiosi“, ha evidenziato il Papa. Una situazione comprensibile, visto che i romani erano invasori, e per il popolo il culto dell’imperatore, evidenziato dalla sua immagine sulle monete, “era un’ingiuria al Dio d’Israele“. E cosa fare allora sulla “moneta delle tasse, del tributo“. “Le tasse vanno pagate“, dice il Vangelo. E con questa risposta, prosegue il Pontefice, “Gesù si pone al di sopra della polemica”. È una sentenza che racchiude non solo il criterio della distinzione tra sfera politica e la sfera religiosa, ma fa emergere “chiari orientamenti per la missione dei credenti di tutti i tempi, anche per noi oggi“. Il pagamento delle tasse è quindi un dovere dei cittadini, come osservanza delle leggi giuste dello Stato, ma al contempo è necessario “affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene“.
L’ammonimento del Papa sulla necessità, per tutti i cittadini, di pagare le tasse, arriva circa due settimane dopo la pubblicazione dell’enciclica papale “Fratelli Tutti”, la sua terza enciclica dopo Lumen Fidei del 2013, scritta insieme a Benedetto XVI, e Laudato Sì del 2015, sulla cura della “casa comune”. La nuova enciclica, uscita lo scorso 4 ottobre in un periodo storico segnato da diverse crisi mondiali – ambientale, socio-economica, e sanitaria – contiene pesanti critiche al modello di sviluppo capitalista e all’irrefrenabile ingordigia della speculazione finanziaria, che “continua a fare strage”. D’altra parte, prosegue il Pontefice, senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca, il mercato “non può pienamente espletare la propria funzione economica”. Fiducia che, essendo venuta a mancare, deve essere ricostruita.
In questa ricostruzione, sostiene Bergoglio, le “ricette dogmatiche della teoria economica imperante hanno dimostrato di non essere infallibili”. La fragilità dei sistemi mondiali di fronte alla pandemia ha infatti evidenziato che non tutto si risolve con la libertà di mercato e che, “oltre a riabilitare una politica sana non sottomessa al dettato della finanza”, si legge, “dobbiamo rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro vanno costruite le strutture sociali alternative di cui abbiamo bisogno”. Per il Papa, dalle tragedie globali, a cominciare da quella del Covid-19, si può uscire unicamente insieme. Questa lezione sembra che l’abbiano capita anche i leader dell’Ue, con l’approvazione di misure storiche e contundenti quali il recovery fund, di cui l’Italia è uno dei principali beneficiari. Però finchè i soldi europei non arrivano, il Governo deve trovare delle soluzioni che non colpiscano ancora più pesantemente l’economia italiana, in un momento estremamente delicato per il Paese, che vede una veloce impennata nei contagi da Covid-19, e scorge sull’orizzonte l’ombra di un possibile lockdown.
Consapevole dei rischi e pericoli che hanno di fronte, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno presentato oggi una manovra da 39 miliardi, per cercare di risollevare l’economia a seguito del crollo causato dall’emergenza coronavirus. In conferenza stampa oggi pomeriggio, Conte ha presentato una manovra espansiva, definita ambiziosa da Gualtieri, in cui “ogni euro speso dovrà creare lavoro e sviluppo“. E anche per questo non prevede l’aumento delle tasse. “Ci sono risorse significative, nonostante il contesto difficile“, ha affermato. L’obiettivo di non colpire ancora di più il contribuente è stato raggiunto, ha proseguito il premier, con apposito decreto legge, il quale dispone inoltre, “la sospensione dei pagamenti e delle cartelle esattoriali”. Un vero sollievo per circa 9 milioni di italiani che hanno visto sospesa fino al 31 dicembre la ripartenza della riscossione prevista per questi giorni.
Mentre i contagi e le morti da coronavirus continuano a risalire, con altri 9.338 positivi rispetto a ieri – però con 98.862 tamponi realizzati, ben 47.679 in meno del giorno prima – , e altri 73 morti – ieri più 69 . l’approvazione della manovra e la sospensione delle cartelle esattoriali si annoverano tra le poche notizie che si possono considerare positive.
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