Il Governo continua a ripetere che un secondo lockdown nazionale è da escludere. Ma gli scienziati dicono tutt’altro.
I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci dicono che rispetto a ieri abbiano 7332 nuovi casi totali – cioè compresi gli attualmente positivi, i morti e i guariti – che fanno salire il numero complessivo a 372.799. E’ il numero più alto registrato dal 21 marzo. Da ieri i tamponi eseguiti sono stati 152.196 mentre a marzo erano stati solo 26.336.
Gli attualmente positivi sono 92.445, + 5252 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 43 morti che portano il totale a 36.289. I dimessi e i guariti salgono a 244.065 registrando un incremento di 2037 unità rispetto a ieri. I pazienti ricoverati con sintomi sono 5470, +394 da ieri mentre nelle terapie intensive troviamo 539 assistiti, +25 rispetto a ieri.
Proprio ieri il Premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con tutte le nuove misure restrittive volte a contenere il nuovo allarmante incremento di contagi di Coronavirus. Il Decreto avrà validità per 30 giorni e prevede l’utilizzo della mascherina anche all’aperto anche durante l’attività motoria. Nuova stretta sui locali e – per la prima volta – anche sulle feste private. Per evitare assembramenti casalinghi il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato – durante la trasmissione Rai Che tempo che Fa – di contare anche su eventuali segnalazioni da parte dei vicini di casa.
Tuttavia il nostro primo ministro, appena un paio di giorni fa – riportava La Stampa – ha chiaramente sostenuto di escludere un secondo lockdown su base nazionale. Al più – ha dichiarato il Premier – se la curva dei contagi dovesse continuare a salire, potranno esserci dei lockdown localizzati, molto circoscritti. Diversa l’opinione degli esperti. Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, che durente la fase 1 dell’emergenza ha guidato la taskforce della Regione Veneto – riferisce la Repubblica – ha dichiarato durante un’intervista a Studio 24: “Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”. Le misure prese da Palazzo Chigi, secondo l’esperto, sono buone ma non sufficienti: “Sono misure di buonsenso ma più che sui comportamenti dovremmo concentrarci sulla capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del virus sul territorio. Non vorrei trovarmi tra 15 giorni a discutere di 10-12mila casi al giorno”.
E l’allarme arriva anche da un altro scienziato, il virologo Walter Ricciardi, membro del Comitato tecnico scientifico che affianca il Governo e consulente del ministro Speranza. Ricciardi sostiene che a stretto giro potrebbe esservi una nuova esplosione di casi. Anche se a differenza del collega, Ricciardi punta molto sui comportamenti dei singoli cittadini e sul rispetto delle norme: “Qualche giorno fa ho detto che di questo passo potremmo arrivare ad avere 16mila nuovi casi al giorno entro novembre. Ma il ritmo di crescita dei contagi è talmente forte che potremmo arrivarci anche prima. Per cui è necessario rispettare le vecchie regole e introdurre queste nuove”.
Samanta Airoldi
Fonte: Repubblica, La Stampa, Ministero della Salute
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