Mentre Roma approva le linee-guida per l’utilizzo dei fondi Europei, Bruxelles cerca di raccogliere sui mercati i soldi necessari a finanziare le misure approvate. E l’iter per l’anticipo del Recovery Fund dovrebbe ancora durare molti mesi.
Mentre a Roma la commissione Bilancio della Camera ha approvato, proprio ieri, le linee-guida del piano per l’utilizzo dei 205 miliardi dei fondi Europei, Bruxelles si adopera per raccogliere sui mercati quasi 900 miliardi di euro necessari a finanziare le misure straordinarie approvate per far fronte alla crisi economica, informa La Stampa. Così, non più di una piccola parte dei fondi del programma europeo Sure (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), una sorta di “cassa integrazione” europea, dovrebbe arrivare entro il 2020, mentre i primi fondi del Recovery Fund entrerebbero nelle casse italiane non prima del giugno 2021 – una volta che la prima emissione dei bond inizierebbe non prima di allora. Un eventuale accordo tra il Parlamento Europeo e il Consiglio Ue non dovrebbe cambiare la situazione. Già si sapeva che lo sborso del “Next Generation Eu”, i fondi per la ripresa dell’Unione Europea, richiedeva una serie di step che ancora non sono stati portati a termini, uno fondamentale costituito proprio dalla raccolta dei fondi sui mercati, sulla quale il commissario al Bilancio, Johannes Hahn, è piuttosto fiducioso. Secondo Hahn, ci sarebbero circa 550 investitori interessati al piano.
Stando al calendario della Commissione Europea, è probabile che i governi dovranno aspettare giugno del 2021 per ottenere il 10% di anticipo del Recovery Fund. Per l’Italia, significano circa 20 miliardi di euro, di cui 12,7 di prestiti e 6,5 a fondo perduto. Per la Banca D’Italia, i fondi Ue e le misure previste porteranno uno 0,9% di crescita aggiuntiva nel 2021. Ma c’è sempre il problema del debito, avvertono da via Nazionale, la cui riduzione dipende pesantemente dagli scenari di crescita, essendo quindi esposto “agli stessi rischi, che sono considerevoli” a causa delle incertezze legate all’emergenza sanitaria. Il dialogo del Governo con la Commissione Ue partirà nei prossimi giorni, e la presidente Ursula von der Leyen è attesa a Roma martedì 20 ottobre, visita che però potrebbe non concludersi a causa della situazione Covid.
Sugli obiettivi dell’Italia nell’utilizzo dei fondi europei, il presidente del Consiglio Giuseppe Conti ha poi dettato la linea da seguire, parlando di “transizione ecologica” come una delle leve della crescita. “Dobbiamo ribaltare definitivamente la convinzione, purtroppo ancora diffusa e radicata, ha affermato Conte riportato dal Messaggero, che parlare di ambiente ed ecologia significhi porre degli argini alla crescita e all’iniziativa economica“. Per questo il presidente vuole destinare almeno il 37% delle risorse del Recovery Fund “a tutti quegli investimenti in grado di ridurre l’impatto sull‘ambiente e sul clima ma anche di produrre innovazione, occupazione e crescita“. Decarbonizzare i cicli produttivi essenziali quale la siderurgia, fornire un sostegno alla transizione del settore automotive, investire sulla lotta all’inquinamento e al dissesto idrogeologico e potenziare e innovare la rete idrica sono alcuni degli ambiti identificati da Conte per l’utilizzo dei Recovery Fund.
Fonte: La Stampa, Messaggero
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