E’ in discussione al Senato una proposta di legge che prevede di triplicare l’IMU per tutti quei locali commerciali che siano sfitti da almeno 12 mesi.
E’ iniziata il 30 settembre la discussione su una proposta di legge a firma del senatore del Partito Democratico Andrea Ferrazzi che, se approvata, potrebbe comportare un balzo in avanti dell’Imu per i proprietari di locali commerciali non utilizzati da almeno 12 mesi, che si troverebbero a dover pagare il triplo di quanto versato finora. La misura è formalmente inserita in un più ampio testo che si ripropone di salvaguardare il decoro urbano – il Ddl sulla rigenerazione urbana – ma come sottolinea Il Giornale rappresenta una scelta che andrebbe a colpire duramente chi – anche in conseguenza della crisi derivata dal lockdown dei mesi scorsi e dalle conseguenze della pandemia da coronavirus – non solo si è ritrovato un locale sfitto, ma dovrà ora anche pagare più tasse su quello stesso stabile.
Ufficialmente, l’obiettivo della misura è contrastare il degrado urbanistico edilizio e sociale, rappresentato in parte anche dal progressivo abbandono dei centri storici. Questo dettaglio viene quindi utilizzato come motivazione ad un forte rialzo della tassazione sui locali commerciali rimasti vuoti. La legge, spiega Money.it, è ben lungi dall’essere approvata, dal momento che è appena agli inizi del suo iter. Nel dettaglio, il testo prevede che i comuni, una volta rilevato che l’inutilizzo di locali commerciali rappresenti la causa di un danno d’immagine alla comunità dovuto al degrado urbano, possano modificare l’aliquota IMU, aumentandola fino a un massimo di 3 volte.
Un colpo durissimo per i proprietari che vedrebbero schizzare in alto le imposte dovute. Questa penalizzazione verrebbe meno qualora l’immobile trovasse un riutilizzo temporaneo e sarebbe poi definitivamente eliminata di fronte alla stipula di un contratto d’affitto – o a uso gratuito – di durata pari almeno a tre anni.
Il disegno di legge punta a contrastare la desertificazione commerciale, ma è evidente che in un periodo di crisi durissima, come quello che stiamo attraversando, le ricadute rischiano di riguardare esclusivamente i proprietari degli stabili, che sono già sul piede di guerra.
Nel Ddl sono, come parziale tentativo di compensazione, previsti anche alcuni pacchetti di incentivi fiscali: chi ad esempio effettuerà interventi di rigenerazione per gli immobili di cui è proprietario, verrà esonerato dal pagamento sia dell’IMU che della TARI. Sarà inoltre permesso ai comuni di deliverare una riduzione superiore al 50% dei tributi o dei canoni relativi all’occupazione del suolo pubblico.
Lorenzo Palmisciano
Fonte: Il Giornale, Money.it
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