Il Dpcm del 15 ottobre rinnoverà le misure di contenimento e potrebbe aggiungerne altre più restrittive come i mini lockdown o la chiusura di ristorani e locali notturni. L’Esecutivo studia alcune alternative a queste soluzioni drastiche
Dopo che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha chiesto a tutti gli italiani di affrontare questi prossimi mesi – forse addirittura otto, cioè fino a giugno – “con il coltello tra i denti” , e con l’inequivocabile trend di aumento dei contagi dell’ultima settimana, che ci fa capire che la seconda ondata è di fatto arrivata, si passano ai fatti. E cioè alle misure che l’Esecutivo potrebbe adottare, in caso di peggioramento della situazione o qualora rimanesse la stessa, visto che i circa cinque mila contagi giornalieri attuali non tracciano un bel panorama all’orizzonte. Le misure approvate dall’ultimo Decreto ministeriale scadono la prossima settimana, e con la proroga dello stato di emergenza a fine gennaio, l’Esecutivo dovrà firmare un nuovo Dpcm il prossimo 15 ottobre, per rinnovare le misure di contenimento prese in passato, o aggiungerne altre, forse più restrittive. Come ha ricordato Speranza, l’obiettivo immediato è quello di contenere il virus, anche per permettere agli ospedali di attivare i nuovi posti letto, per poter assicurare cure adeguate e tempestive e poter così evitare che le terapie intensive si riempiano.
Di fronte a una curva epidemiologica che continua a crescere – ieri 5.372 nuovi casi, il doppio rispetto al 6 ottobre – il governo studia le misure di contenimento da adottare, e punta a svuotare quelle zone di paesi e città dove le persone si incontrano, normalmente senza indossare le mascherine e senza mantenere la distanza di sicurezza, informa il Corriere della Sera. Il riferimento è chiaro e a essere preso di mira sono i luoghi della movida, spesso fuori controllo, e dove si verificano facilmente gli assembramenti tra persone senza mascherina. Secondo gli scienziati, sono una delle cause principali dell’aumento dei contagi che vediamo in questi giorni. In alcune parti del paese sono già scattate delle misure di contenimento più stringenti per frenare gli assembramenti da “svago serale”. È il caso della provincia di Latina, dove la stretta della Regione Lazio è arrivata per far fronte all’impennata dei contagi e tra le nuove misure anti-Covid ci sono la chiusura anticipata di pub, bar e ristoranti a mezzanotte, riporta AGI. Il dialogo con le Regioni è una prerogativa per evitare le misure drastiche, perché l’ultima cosa che il Governo desidera è bloccare l’intero Paese con un nuovo lockdown. Per questo gli interventi più restrittivi nelle Regioni dovranno essere concordati con l’esecutivo. Anche la progressività sarà la base delle misure adottate dall’Esecutivo, proprio per evitare di colpire pesantemente l’economia di questo settore.
E poiché l’esperienza ha mostrato l’inutilità delle multe e dei controlli ai locali per evitare le aggregazioni, nel Dpcm potrebbe essere inserita una norma che vieta la sosta di fronte ai locali, obbligando i clienti ad andare via se non ci fossero posti al tavolo, che ovviamente dovrebbero rispettare il distanziamento tra le persone. Se passa questa linea, non si potrà stare in piedi all’aperto come accade in piazze e strade – soprattutto la sera – ma anche in parchi e in altri luoghi. L’obiettivo della norma è proprio quella di evitare la chiusura di bar e ristoranti, e altre restrizioni relative all’orario di funzionamento. Lo studio coordinato dal ministero della Salute e che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta studiando in queste ore indica le misure da prendere a seconda delle fasi dell’epidemia. Ad oggi, siamo in presenza di una “trasmissibilità sostenuta e diffusa”, vale a dire, con “un valore di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra Rt 1 e Rt 1.25”. In tal caso, è prevista la valutazione per l’adozione di misure più restrittive. Le prime sarebbero proprio i lockdown locali su scala provinciali, come avvenuto giorni fa a Latina. Le seconde, la chiusura anticipata di bar, locali, ristoranti. Misure che il Governo sta cercando a tutti i modi di evitare, ma per questo deve trovare delle soluzioni alternative, come potrebbe essere il divieto di sosta davanti ai bar e locali notturni.
Fonte: Corriere della Sera, AGI
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