Il cardinale Angelo Becciu rinuncia al suo legale di fiducia: la ragione sono delle foto in costume pubblicate su instagram. Intanto, spunta fuori un testimone per il processo in vista.
Una decisione abbastanza drastica quella presa dal Cardinale Angelo Becciu che ha licenziato il proprio avvocato proprio nel momento in cui con tutta probabilità ne ha più bisogno: il legale del porporato, Ivano Iai, ha infatti dichiarato di non seguire più le faccende legali del suo cliente in quanto lo stesso cardinale lo ha sollevato dall’incarico. Alla base di questa decisione – riporta Il Corriere della Sera – ci sarebbe una motivazione molto singolare: delle foto pubblicate da Iai stesso sul suo profilo Instagram. L’avvocato, appassionato della dura disciplina sportiva denominata Thriatlon che prevede gare a piedi, a nuoto ed in bicicletta, avrebbe pubblicato sul suo social network – tra l’altro, protetto da specifiche impostazioni per la protezione della privacy – delle foto con un costume da bagno particolarmente succinto. Tali scatti non sono sfuggiti ad alcuni giornalisti che le hanno subito pubblicate sulle proprie testate.
Le foto hanno imbarazzato particolarmente il cardinale Becciu che ha così licenziato il suo avvocato di fiducia: tra l’altro, Iai aveva appena presentato due querele contro altrettante testate giornalistiche che avrebbero – a detta del porporato – diffamato la sua persona diffondendo informazioni false sul caso delle donazioni sospette da parte del cardinale che hanno portato Papa Francesco I in persona a chiedere al suo fedele collaboratore di rinunciare ai poteri del Conclave. L’avvocato non ha preso bene questa decisione del suo cliente: “Mi addolora particolarmente dover rinunciare al ruolo di difensore degli interessi legali del Cardinale e della Sua Famiglia, esempi non comuni di onestà ed affettto. Mi dispiace soprattutto di aver causato altro dolore in un momento così difficile”, ha detto il legale, aggiungendo di essersi particolarmente interessato al caso: “Avrei dato loro la migliore difesa legale possibile in caso di necessità”, si conclude la sua dichiarazione.
A causa di due foto in costume, pubblicate per una “piccola leggerezza” come ha detto Ivano Iai, l’avvocato non segue dunque più il caso che proprio in queste ore si infittisce. Infatti – riferisce La Stampa – secondo le ultime informazioni diramate sarebbe Alberto Perlasca, collaboratore stretto di Becciu e per anni capo ufficio amministrativo della Segreteria di Stato Vaticana – che gestisce circa 700 milioni di euro in immobili e denaro liquido tra cui l’Obolo di San Pietro – a consegnare a chi di dovere documenti e prove sui movimenti di denaro effettuati da Becciu verso la sua famiglia che risultano oggetto di indagini.
Becciu, insieme ad altri sei importanti membri della Chiesa Vaticana tra cui lo stesso Perlasca, andrà dunque a processo a spiegare le sue ragioni: nel caso dovesse risultare colpevole, rischia un’accusa per peculato e favoreggiamento. Il cardinale si difende, affermando di non aver compiuto alcun illecito: “La mia famiglia fa una vita normale e modesta, andate a verificare. Io ho solo dato dei soldi ad un istituzione che si occupa di beneficenza. La verità verrà a galla”, le sue parole nei giorni successivi all’uscita dello scandalo.
Manfredi Falcetta
Fonte: Il Corriere della Sera, La Stampa