La contessa Patrizia De Blanck è nella bufera. Ieri ha pronunciato una frase che potrebbe mandarla via per sempre dalla casa del Grande Fratello Vip
Sappiamo che Patrizia De Blanck non la manda a dire! L’incontenibile Contessa, che forse è nipote di Mussolini, ci mette davvero poco a farsi dei nemici. Sarà anche vero che il suo carattere esplosivo e verace piace molto a non poche persone, e la rende quel misto di genuinità e autenticità che fa simpatia. Ma guai a chi si trova davanti alla contessa quando non è nel migliore degli umori, o quando decide di sparare a zero. Qualche settimana fa è toccato Tina Cipollari. L’opinionista è stata presa di mira dalla De Blanck, che le ha rivolto un vero e proprio insulto. Tutto è successo nel giardino della casa del GF Vip, dove De Blanck chiacchierava con gli altri coinquilini, e qualcuno le ha dato l’idea di partecipare Uomini e Donne, per poter trovare lì la sua anima gemella. Non l’avesse mai detto! Patrizia è andata su tutte le furie, dicendo che il dating show di Maria De Filippi non faceva per lei. “Mi vedi là in mezzo? Non ci andrò mai, per carità”, ha detto. Puntando i suoi artigli poi contro la Cipollari, a cui ha dato della “stronza”.
Questa volta la vittima è stato Tommaso Zorzi. Non è stata un’offesa diretta come quella rivolta alla Cipollari, ma la Contessa ha usato un termine omofobo parlando di lui, che le potrebbe costare la permanenza nella casa di Cinecittà. Tutto è iniziato domenica quando lei, come ha visto Zorzi, ha commentato con alcuni concorrenti il suo timbro di voce, insultando indirettamente l’influencer milanese: “Ho la voce del gay, del frocio. Senti che voce mi è venuta“. È stato l’infelice commento della De Blanck. Che il diretto interessato ha sentito, rispondendo: “Come hai detto? Quel? Non ho capito cosa hai detto? Che parola hai usato?“. Forse rendendosi conto del suo grande errore, De Blanck ha risposto con un silenzio tombale, ma non si è scusata. Ora vedremo se a lei toccherà lo stesso destino di Fausto Leali, che è stato squalificato per delle frasi razziste.