Le tensioni interne al Movimento Cinque Stelle sono esplose nel giorno del loro 11esimo compleanno. La distanza tra le diverse “anime” del Movimento è sempre più evidente.
Un’ alleanza, quella di governo con il PD che nel giro di un anno ha minato le certezza del Movimento 5 Stelle, ha creato malumori e diaspore, fino al crollo delle recenti consultazioni amministrative. La rottura che sembra prossima a consumarsi è quella delle assi portanti e, dunque, potenzialmente insanabile. Le tensioni sono arrivate alle stelle proprio nel giorno del loro 11esimo compleanno per i grillini: la torta aveva tutto il sapore di scissione. La famosa “goccia” che ha messo in rilievo, una volta e per tutte, la distanza – forse ormai insormontabile tra le diverse anime del Movimento, è stato un post di Davide Casaleggio, figlio del fu Gianroberto che assieme a Beppe Grillo fu uno dei fondatori, sul Blog delle Stelle. Davide Casaleggio – riporta Huffington Post – il 4 ottobre, 11esimo anniversario del Movimento, ha scritto: “Niente supporto al Movimento Cinque Stelle se diventerà un partito“. Post immediatamente condiviso su Facebook da Alessandro Di Battista che, dopo i risultati delle elezioni regionali, non ha esitato a puntare il dito contro gli ex colleghi pentastellati sostenendo che temono un suo eventuale ritorno come leader.
L’asse Casaleggio-Di Battista sembra ormai sfidare apertamente quello tra Grillo, Luigi Di Maio e Vito Crimi. Al post del figlio del defunto co-fondatore, infatti, il Movimento ha risposto con un altro post su Facebook in cui si legge: “Il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del Movimento Cinque stelle e Davide Casaleggio non ricopre alcuna carica all’interno del Movimento”. Una sorta di diffida, insomma. Eppure il Blog è intestato proprio a Davide Casaleggio così come a lui fa riferimento l’Associazione Rousseau di cui è presidente e che prima ha tagliato tutti i servizi informatici ai Cinque Stelle per poi togliere loro anche l’esclusiva: “Ci attiveremo affinché gli strumenti di partecipazione che abbiamo creato siano a disposizione di tutti. Siamo pronti a collaborare con diversi movimenti, associazioni e organizzazioni”. Questo comporterà anche la fine dei versamenti mensili di 300 euro dei deputati e senatori grillini alla piattaforma.
In tutto questo il capo della Farnesina – accusato da Casaleggio di aver diffuso calunnie nei confronti suoi e del suo defunto padre, grazie al quale Di Maio è arrivato ad occupare posizioni importanti – continua a ripetere: “Restiamo uniti e andiamo avanti“. Mentre Beppe Grillo ha affidato a Facebook il suo messaggio di fratellanza nel giorno in cui ricorreva anche la festività di San Francesco: “Noi abbiamo scelto appositamente la data di San Francesco per la creazione del Movimento. Noi siamo una Politica senza soldi, siamo i pazzi della democrazia, fore molti non ci capiscono proprio per questo e continuano a chiederci chi c’è dietro”. La domanda che ora molti si pongono è: se il Movimendo si scinderà chi se ne andrà? Infatti lo stesso simbolo, pur di proprietà di Beppe Grillo, è stato affidato in gestione all’Associazione Rousseau, presieduta da Casaleggio. La partita è appena cominciata.
Samanta Airoldi
Fonte: Huffington Post, Blog delle Stelle, Movimento Cinque Stelle Facebook, Beppe Grillo Facebook
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