Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, analizza il trend di crescita dei contagi nel nostro paese e lancia l’allarme: “A Natale avremo un migliaio di persone in terapia intensiva”. Intanto preoccupa la situazione della provincia di Latina.
“La cosa importante è fare in modo che l’epidemia non sfugga di mano sul territorio“. E’ questo l’elemento più importante, in questa fase, per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus nel nostro paese. Ne è certo il dottor Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che ospite della trasmissione di Massimo Giletti Non è l’Arena, in onda su La7, ha poi spiegato: “Aldilà di quelli che sono i numeri negli ospedali delle terapie intensive, noi stiamo vedendo una scaletta che sale. Sale molto lentamente, è evidente“. Cartebellotta, le cui parole sono riportate da Il Corriere della Sera, ha però evidenziato che una crescita di questo tipo porterebbe a precise conseguenze: “E’ chiaro che se i trend dovessero mantenersi questi rispetto ai nuovi casi – ed è un trend lineare, non ancora esponenziale – noi più o meno alla Vigilia di Natale saremo con 10 o 12 mila pazienti ospedalizzati e un migliaio in terapia intensiva. Di fatto sono queste le proiezioni“.
Cifre che, rispetto alla situazione drammatica vissuta dal nostro sistema sanitario nel corso della scorsa primavera, sarebbero “ancora gestibili“, spiega il presidente di Gimbe, che però invita a rimanere prudenti: “Attenzione: questo discorso vale a invarianza di altri fenomeni. Se dovessero scoppiare dei focolai e questi dovessero sfuggire al controllo territoriale è chiaro che questi numeri potrebbero essere molto più alti“.
Una prospettiva non certo rassicurante, soprattutto perché un’inversione di tendenza appare in questo momento quasi impensabile, tanto che dal Governo non è esclusa la possibilità di arrivare ad un nuovo lockdown. E se, come sottolineato da Cartabellotta, sarà fondamentale il controllo capillare dei focolai diffusi nel paese, a preoccupare nelle ultime ore è la situazione di Latina, dove la Asl ha reso noti nella giornata di ieri numeri tutt’altro che rassicuranti. Nella provincia sono stati riscontrati ben 73 nuovi positivi, il peggior bilancio dall’inizio dell’emergenza. Per oggi è previsto un vertice in prefettura per valutare le contromisure da adottare.
Dei 73 positivi trovati nel complesso della provincia, circa un terzo – 25 – è stato riscontrato nel capoluogo, un’impennata senza precedenti. Il manager della Asl, Giorgio Casati, ha anche spiegato che “Non c’è ancora una situazione chiara sui link, ma i nuovi 73 contagiati sono distribuiti in 20 comuni. La concentrazione su Latina è altissima. Il virus sta circolando liberamente, dai contatti ricostruiti vediamo che si frequentano palestre, si gioca al calcio, si va a ballare, la situazione sta diventando complicata. Domani ci sarà un incontro in prefettura per fare il punto della situazione: vedremo all’esito i provvedimenti da prendere, ma penso sia importante comportarsi come se ci fosse lockdown, uscire è pericoloso“.
Lorenzo Palmisciano
Fonte: Il Corriere della Sera, Il Messaggero
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